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CAPITOLO XIII
Il Giornale Ufficiale seguitava a pubblicare liste di proscrizione. Il vecchio mondo si veniva sfasciando, inesorabilmente. Tutti gl’intendenti, parecchi sottointendenti, procuratori generali, presidenti di Corti criminali, giudici e impiegati minori di altri ministeri, venivano dispensati dal servizio, o messi in ritiro o in attenzione di destino. Erano queste le formole di uso, mentre quella, rimasta famosa: destituito in omaggio alla pubblica opinione, fu introdotta dalla dittatura. I ministri, specie don Liborio, presentavano lunghe liste di proscrizione al Re, il quale cercava diminuire il numero dei colpiti, od attenuarne gli effetti. Qualche volta diè prova di fermezza, scrivendo accanto ad alcuni nomi: no, no; e altre volte cancellandoli di suo pugno. Ma queste liste, che furono ben povera cosa rispetto a quelle, veramente silliane, che si pubblicarono sotto la dittatura, mentre non accontentavano i liberali più esigenti, alienavano dal Re gli ultimi