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gionia furono consigliati di fare una supplica al Re, perchè alla direzione del Collegio fossero posti i gesuiti, ma non vollero, benché loro si promettesse la grazia sovrana.

Ma assai più grave di questo baccano incruento di giovani medici, ribelli al rettore, fu l’insurrezione militare che scoppiò a due settimane di distanza. Parlo di quella dei soldati Svizzeri, che ebbe un epilogo così sanguinoso e conseguenze politiche tanto gravi.

La rivolta fu ampiamente narrata dal Giornale Ufficiale. Io aggiungerò che lo spavento dei cittadini fu in quella notte addirittura indescrivibile. Gli Svizzeri furono sempre riguardati dai napoletani con terrore, soprattutto dopo il 16 maggio. Vederli in sommossa attraversare Napoli di notte dal Carmine a Capodimonte, a passo di carica, a suon di tamburo, armati di tutto punto e con le bandiere conquistate nei loro quartieri; e udire i frequenti colpi di fucile e le grida di gioia selvaggia e di vendetta, ad un tempo, contro i loro ufficiali, era tale uno spettacolo, da giustificarne la paura. Sarà bene narrare con la maggiore precisione come andarono le cose.

I reggimenti svizzeri, di guarnigione a Napoli, erano tre, poiché il primo era a Palermo. Di quei tre reggimenti, il quarto, reclutato nel cantone di Berna, aveva l’orso cantonale sulla bandiera. I primi malumori si erano manifestati in questo reggimento, al pervenire delle notizie di ciò che si discuteva nell’assemblea federale a proposito degli assoldamenti. E quando, dopo il voto di quell’assemblea, venne ordinato al comandante del quarto reggimento di far togliere dalla bandiera lo stemma cantonale e questi, alla sua volta, comunicò l’ordine al sarto, che vi si oppose, la diffusione della notizia sollevò così vivaci proteste e tali impeti d’ira, che gli ufficiali stimarono prudente consiglio impedire l’uscita dei soldati, in quella sera. Difatti, un gruppo di soldati del terzo reggimento, andato al quartiere del Carmine, dove alloggiava il quarto, non vi potè penetrare, e fu così che quest’ultimo reggimento non partecipò alla sommossa, la quale venne compiuta quasi interamente dal terzo, e per una circostanza particolare. Questo reggimento, decimato in modo inverosimile nei combattimenti di Catania dieci anni prima, anzi ridotto a soli 300 uomini, era stato via via ricostituito con elementi fatti venire di fresco dalla Svizzera. E