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cava ripararsi dalla procella come meglio poteva, schivando ogni responsabilità, perchè nessuno era veramente convinto che quello stato di cose valesse la pena di difenderlo, col sacrificio della propria vita, o della propria reputazione!

A Palermo il combattimento di Calatafimi fu saputo nella notte del 16, in maniera curiosa. Il ricevitore generale Ferro venne informato da un suo campiere che il Landi aveva fatta suonare la ritirata. Da Alcamo si erano un po’ seguite le vicende della giornata; si era veduto il fumo dei fucili e udito il cannone. Il Ferro, temendo non per sè, ma per la sicurezza del sottoprefetto Domenico Iezzi, mal veduto dai liberali, lo condusse seco in carrozza sino al punto più prossimo della marina di Castellamare, e appena giunti, s’imbarcarono per Palermo e vi giunsero nella notte, informando di tutto il luogotenente e Maniscalco. Il Ferro era nonno materno del presente barone di San Giuseppe, senatore del Regno.