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te, uscirono a piedi dalla Reggia il giovedì santo e andarono prima a San Francesco da Paola, dove ebbe luogo la cerimonia della lavanda, che il Re volle personalmente eseguire. Nelle ore pomeridiane visitarono i sepolcri, sempre a piedi, traversando Toledo due volte, tra la generale curiosità. Il 19 marzo andarono in forma pubblica a San Giuseppe dei Nudi, pregarono in quel santuario e presero la benedizione. Anche nei momenti di maggiori ansietà politiche, non mancarono a nessuna cerimonia religiosa. E sin nel maggio, tre giorni prima dello sbarco di Garibaldi, si recarono in forma pubblica al duomo e pregarono nella cappella di San Gennaro, e due giorni avanti erano stati alla processione della traslazione delle reliquie.

Le mutazioni delle autorità in Napoli si succedevano un po’ alla volta. Ricordo le principali. All’intendente di Napoli, Cianciulli, nominato consultore di Stato, fu sostituito il principe d’Ottaiano, don Giuseppe de’ Medici, sopraintendente generale di salute. Con la sostituzione del Cianciulli disparve la triade caratteristica degli ultimi anni di Ferdinando II, la triade dei famosi soprannomi, imposti dal Re; Carafa (il sindaco), Torquato Tasso; Cianciulli (l’intendente) 'O trommone dell’acquaiuolo, e Troja (presidente dei ministri) Sant’Alfonso alla smerza.

Con lo stesso decreto, che nominava il principe d’Ottaiano intendente di Napoli, il 25 febbraio, fu istituita una commissione edilizia, per presentare un “disegno generale di tutti i miglioramenti ed ampliazioni, da portarsi all’abitato della città di Napoli, tanto con la formazione dei nuovi quartieri e rioni, che con l’apertura di nuove strade e piazze, e con la rettifica delle attuali„. Ne fu presidente il Rosica, direttore dell’interno e vi appartennero l’ex intendente Cianciulli, il nuovo intendente principe d’Ottaiano, il sindaco, principe d’Alessandria, don Antonio Spinelli di Scalea, il barone Giacomo Savarese, il generale D’Escamard, don Benedetto Lopez Suarez e ne fu segretario l’ingegnere Luigi Oberty. Parecchi ingegneri del corpo di acque e strade furono destinati alla dipendenza della commissione, che doveva principalmente studiare l’allargamento della città dal lato orientale, fra l’Arenaccia, Poggioreale, lo Sperone e il mare; progettare un nobile accesso al duomo e rettificare la salita del Museo, allora assai malagevole. La commissione si mise all’opera con molto buon volere, distinguendosi sopra tutti Gia-