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CAPITOLO V
La vita del Regno si concentrava in Napoli per le provincie continentali; in Palermo, Messina e Catania per la Sicilia; quella delle provincie era di una maravigliosa monotonia. Assenza quasi assoluta di bisogni morali, e limitati i materiali al puro necessario. Vi era una distinzione di ceti tutta convenzionale: galantuomini e non galantuomini. Coloro che vivevano del loro censo, esercitavano professione, o vestivano il soprabito, detto, con tradizionale classicità, giamberga, erano galantuomini e avevano diritto al don. Gli altri formavano, veramente, un sol ceto. Nel resto d’Italia la parola galantuomo aveva significato morale; nell’antico Regno, esclusivamente sociale. Il ceto dei galantuomini si suddivideva in prime giamberghe (gente nuova) e vecchie giamberghe, cioè signori, le cui famiglie contavano qualche secolo di esistenza e avevano in casa il ritratto degli avi, e mobili, libri, stoffe,