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eletti, tornati a Monteoliveto, stesero un verbale dell’avvenimento, e questo verbale che consacra alla storia le più minute circostanze di quel fatto, non è superfluo esumare, a più completa cognizione dei tempi. Eccolo: “L’Eccellentissimo Corpo della città di Napoli si è riunito in abito senatorio in gran gala, nella galleria di Monteoliveto presso la real Corte, a prendere parte, a seconda del cerimoniale di etichetta, al solenne baciamano, e complimentare con un discorso, solito a farsi in simili circostanze, S. M. il re Francesco II, per la sua assunzione al trono delle Due Sicilie. Giunto ai piedi della scala della Reggia, vi è stato ricevuto dall’usciere maggiore, ed alla porta superiore da S. E. il marchese di Pescara e Vasto, cerimoniere maggiore di S. M. D. G., il quale dirigendosi a S. E. il sindaco, gli ha detto che S. M. il Re volea che V Eccellentissimo Corpo della città di Napoli non si coprisse innanzi al Real Trono, avendo dato simile ordine per tutti gli altri Grandi di Spagna, ambasciatori e cavalieri G. C. di San Ferdinando, insino a quando S. E. il sindaco non venisse autorizzato a riprendere la parola nei solenni baciamani. Di tutto ciò si è preso atto nel presente verbale„.


Gli uffici del Comune avevano sede a Monteoliveto. Il loro passaggio a San Giacomo fu approvato dal ministero, su proposta del prefetto La Marmora nel 1862, e ancora attende la conferma dal potere legislativo. Nello stesso anno, dunque, cominciò l’esodo degli uffici. Il nuovo municipio occupò in San Giacomo gran parte del palazzo, anzi la parte migliore, che guarda la piazza e il mare. L’aula fu costruita al primo piano, ma essendo angusta per ottanta consiglieri, per i giornalisti e per il pubblico, il sindaco Capitelli ne fece costruire una più capace, al secondo piano, ch’è la presente. La divisione amministrativa del municipio nelle dodici sezioni, oltre i villaggi, rimase la stessa fino al sindacato del marchese di Campolattaro, che volle abolire le sezioni coi relativi vicesindaci e aggiunti, non so con quanto profitto dell’amministrazione municipale e comodo del pubblico. Gli storici carrozzoni, che servivano al sindaco e agli eletti per andare processionalmente a Piedigrotta, al Duomo e al Carmine a tagliare i capelli al Crocifisso, sono adesso al museo di San Martino.

Confrontando i due bilanci dell’ultimo Decurionato e del