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perchè era forse il solo in tutto il Regno, al quale fosse concesso di portare baffi e pizzo, anzi mustacchi e mosca, come si diceva allora. Napoli aveva trenta Decurioni di nomina regia, dodici Eletti, quanti erano i quartieri della città, e ventisette Aggiunti, dei quali ventiquattro per i quartieri e tre per i villaggi. Al Decurionato, detto anche "Corpo di città„, apparteneva di provvedere alla polizia annonaria, alla costruzione e manutenzione delle strade interne ed alla ispezione sulla vendita dei generi soggetti ai regolamenti di annona. Gli Eletti esercitavano nei quartieri le incombenze di ufficiali dello stato civile. Erano chiamati comunemente "cavalieri„ e stavano alla immediata dipendenza del sindaco. Della povera vita municipale di allora ampiamente discorrerò in altro capitolo. Il vero sindaco era il Re, cui nulla importava di bonificamento e risanamento della città, e soprattutto dei bassi quartieri, oh quanto più luridi e malsani che non siano oggi! Di opere pubbliche importanti, compiute da Ferdinando II nella città, non sono da ricordare che la livellazione e il nuovo lastricato di Toledo, che fu finito di costruire nel giugno del 1853, con i marciapiedi e le colonne del gaz, e l’inizio del corso Maria Teresa, ora Vittorio Emanuele. Tranne Toledo, Chiaia e Foria, illuminate a gaz, tutta la città era illuminata ad olio; le lampade scarse e le strade buie, paurose e pericolose. Toledo fu per varii anni un saliscendi. Tre grandi chiaviche si aprivano, una innanzi alla Corsea, l’altra dov’è ora il Gambrinus, a due passi dalla Reggia, un’altra, più grande ancora, al largo della Pignasecca. Foria, per gli acquazzoni non infrequenti di primavera e di autunno, diveniva un torrente impetuoso, che travolgeva persone e bestie, ed era chiamato "lava dei Vergini„ perchè l’acqua veniva giù da quelle colline. Al Re bastò aver consigliato il sindaco a collocare sulla strada un ponte mobile di ferro e uno di legno per passare da una parte all’altra, quando infuriava la piena; e così restarono le cose sino al 1859. Nè fu prima degli albori del nuovo Regno, che furono gettati due ponti nuovi in ferro, ma l’incanalamento non venne compiuto prima del 1869, sotto il sindacato di Guglielmo Capitelli. Le attribuzioni del Decurionato erano determinate dalla legge del 12 dicembre 1816 e dal decreto 22 marzo 1839. La città era un letamaio; e quando fu visitata dal colera, non soltanto la popolazione, ma il Re riteneva non