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CAPITOLO V
Quando, con decreto del 16 febbraio 1862, Giustino Fortunato fu ritirato dalla carica di presidente del Consiglio dei ministri e di ministro degli affari esteri, per la pubblicazione delle lettere di Guglielmo Gladstone, gli successe nella presidenza del Consiglio don Ferdinando Troja e negli affari esteri, non un ministro, ma un direttore con portafoglio, don Luigi Carafa di Traetto. Il Troja non aveva portafoglio e il Carafa ne aveva l’“incarico provvisorio„ come si diceva allora, ciò che gli dava il diritto di prender parte al Consiglio dei ministri e ai Consigli di Stato: era ministro effettivo, ma senza il titolo e senza lo stipendio. Pietro d’Urso era ministro delle finanze; il maresciallo principe d’Ischitella, della guerra e marina; Giovanni Cassisi, degli affari di Sicilia e il brigadiere Raffaele Carrascosa era anch’egli ministro senza portafoglio. Gli altri dicasteri non avevano ministri, ma direttori con referenda e firma, i quali, secondo il sovrano