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tollerava il Filangieri; il qual libro, si noti, venne fuori nel 1870, tre anni dopo la morte del principe di Satriano.

In omaggio alla verità, io, non volendo che un giudizio tanto severo sul conto del Cassisi, dato da un suo avversario così autorevole come il principe di Satriano, passasse alla storia senza difesa, feci vive e ripetute premure presso il figlio di lui, perchè volesse illuminarmi con documenti e notizie, ma non ne ebbi risposta. Solo mi fece sapere, per mezzo del barone Giuseppe Arenaprimo, al quale io devo molta riconoscenza, per essermi stato di grande aiuto nel raccogliere le memorie concernenti la città di Messina, che egli, Tommaso Cassisi, preferiva che non si facesse polemica su quest’argomento. Strano esempio di pietà filiale!