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sottovoce: "Vada a farsi.... benedire una volta per sempre; ci ha bastantemente rotta la divozione in questo disastroso viaggio coi suoi capricci„.

La strada, che dal ponte sull’Angitola va a Mongiana per Serra San Bruno, valica uno dei nodi più eminenti del grande Appennino calabrese, scopre i due mari, penetra in provincia di Reggio, e per Stilo scende a Monastarace, sul Ionio. Mongiana è a più di mille metri di altezza, e per arrivarvi dal ponte sull’Angitola, occorrono oggi non meno di quattr’ore, con forti e freschi cavalli. Allora la strada finiva, come ho detto, a Serra, ed era assai mal tenuta e poi solamente tracciata fra i vetusti boschi di Serra e Mongiana. Si andava quindi incontro a un sicuro pericolo, ma il Re s’incocciò a non volerne sapere e ordinò la partenza. Avvenne però che la carrozza reale, nel fare la svoltata a sinistra, affondò malamente nell’arena del fiume. Il Re si levò in piedi, gridando ai postiglioni di sferzare i cavalli; ma questi, irritati, s’inalberarono e coi calci minacciavano di fracassar la vettura. I postiglioni protestarono che non era possibile proseguire con legni così pesanti. Vinto allora dall’evidenza, il Re ordinò di mala voglia che si proseguisse per Pizzo, dove si arrivò a due ore di notte.

Anche a Pizzo si rivelò la stravaganza del Re. Era stato disposto l’alloggio per lui nel padiglione dell’artiglieria alla Marina, vasto edifizio, già convento degli Agostiniani; ma egli, entrando in Pizzo, vista aperta e illuminata la chiesa di San Francesco di Paola, attigua ad un piccolo ospizio di Minimi, ordinò di arrestarsi, discese dalla vettura, entrò nella chiesa, fè cantare il Te Deum, e al padre correttore Tommaso Costanzo, che per cortesia gli disse: "Maestà, so che avete in questo viaggio onorati altri conventi; credo che non disdegnerete di onorare anche questa umile casa del nostro gran santo calabrese„, rispose: "Con tanto piacere„. Da principio si credette uno scherzo. Ma il Re disse al monaco: "Padre correttore, credo che avete qualche scala segreta dietro la sagristia che mena alle vostre celle„. — "Vi è, rispose il padre Tommaso, ma è molto indecente per Vostra Maestà„ — "Non importa„, replicò il Re, e salì e disse di volervi passare la notte. S’immagini la sorpresa e più la confusione del seguito. I bagagli erano stati mandati al padiglione di artiglieria, lontano due chilometri. Piccolo il convento e sfornito di tutto. Il cuoco di