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rareccia, sui due moli del vecchio porto e su quel tratto di via della Muraglia, che dalla piazza conduce al fortino Sant’Antonio, credendo che di là il Re sarebbe passato.

Alle 9, cominciarono ad uscire dall’Intendenza le vetture ed i carri che trasportavano i bagagli. Di tanto in tanto ne usciva qualche carrozza che andava all’imbarcatoio. La folla, credendo che in qualcuna di quelle carrozze dovesse essere il Re, rompeva in alte grida, e tutti gli occhi erano rivolti all’ingresso principale del palazzo. Nessuno immaginava quel che avveniva dentro. Alle 11 e mezzo si apri, quasi di soppiatto, l’altro portone dell’Intendenza, quello che dà sulla piccola via di San Domenico, e di là usci l’infermo, in barella, seguito dalla famiglia reale. La barella, coperta da una cortina a festoni bianchi e rossi, veniva portata a spalla da quattro marinai guidati dai Criscuoio, i quali dirigevano il trasporto. Il sindaco, l’intendente, il segretario generale, il comandante militare della provincia, il commissario di polizia e poche guardie d’onore precedevano il triste corteo. La Regina era in abito nero, fra la duchessa e il duca di Calabria; seguivano alcuni del seguito e i medici Ramaglia e Leone. Altri del seguito partirono il giorno stesso, per via di terra, e fra questi, il principe e la principessa della Scaletta, il duca di Sangro, Murena e Bianchini. Alla principessa della Scaletta che aveva interrogato il Re, se desiderava che ella partisse per mare, il Re rispose, celiando: “Iatevenne pe terra, ccà pe mare non ce so taverne„. nota Il corteo sembrava un funerale. Giunto al bivio fra l’arcivescovato e la chiesa di San Vito, i marinai si dettero il cambio. Il Re sollevò un lembo della cortina per guardare la facciata del duomo, ed Enrico Capriati, presente, potè sorprendere dalla espressione degli occhi e dal muoversi delle labbra, qualche preghiera. Alcuni, che per caso si trovavano a passare di là, si accorsero di tutto, ma il sindaco e l’intendente fecero loro cenno di tacere. Si riprese il cammino incontrando rarissime persone, e si giunse al porto nuovo, dove era stato costruito un piccolo ponte sino alla nave.

Il letto del Re venne imbracato, sospeso e poi ammainato

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  1. Andate per terra, che per mare non vi sono taverne. Antica e sempre viva espressione dialettale, per significare i pericoli di un viaggio per mare.