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Palermo, andarono il 31 a Caserta per visitare i piccoli principi, e le principesse. Ne tornarono lo stesso giorno, assistettero, la sera, allo spettacolo del San Carlo e ripartirono, la notte, per Bari, con vetture speciali di posta. Avevano salute di ferro e mantennero la promessa fatta al Re, a Lecce, due settimane prima.


Quel giovedì, 3 di febbraio, fu una giornata di primavera. Il mare tranquillo aveva la sua caratteristica tinta azzurra carica, per cui si disegnavano, distintamente, sul lontano orizzonte, le ampie e bianche vele latine delle tradizionali “paranze„.1 Le strade, che conducevano a Bari, formicolavano di carrozze da viaggio e signorili, e di chars à bancs. Da ogni parte della provincia, ma soprattutto, da Barletta e da Trani, da Bisceglie e da Molfetta, da Bitonto e da Cerato, da Terlizzi, da Mola e da Fasano, accorreva gente a frotte. I grossi casali intorno Bari rimasero quasi vuoti. Non duchessa di Calabria, non duchessa di Baviera, la sposa era stata battezzata col nome familiare di Maria Sofia. L’iperbole pugliese si sfogava ampiamente sul conto di lei. Si decantava la bellezza della sua persona, la nobiltà del portamento, l’aristocrazia delle maniere, i suoi gusti e l’eleganza delle sue acconciature. Nessuno l’aveva vista, ma tutti ne parlavano, come se fossero stati a Monaco per anni e anni e ne avessero goduta la confidenza, e avidi ne aspettavano una parola, un segno, uno sguardo di considerazione benigna. Bari era splendida per movimento, non mai veduto; per importanza e numero di personaggi che ospitava e per lo storico avvenimento, che si compiva dentro le sue mura. Non vi era famiglia senza ospiti; e le case più distinte alloggiavano i personaggi di maggior conto. All’Intendenza, oltre alle Loro Maestà e ai tre principi, dimoravano, al secondo piano, gli arciduchi d’Austria e al mezzanino, il principe e la principessa della Scaletta. Il Re, la Regina e i

  1. Son chiamate “paranze„ lungo tutto il litorale adriatico italiano, le barche da pesca, che vanno per il mare a coppie, essendo raccomandati i due estremi della rete a ciascuna di esse, e distendendosi questa nel mare intermedio fra le due barche. Le paranze pugliesi si distinguono dalle marchigiane e dalle chioggiotte, per l’ampia vela tutta bianca, men tre queste hanno la vela gialla o rossastra, o variamente colorata. La forma del bastimento è identica.