Pagina:La fine di un regno (Napoli e Sicilia) I.djvu/371


— 355 —

giò in case private, e il principe e la principessa della Scaletta furono ospiti dell’avvocato Carlantonio Solimene.


La dimane il Re si levò di buon’ora. Era impaziente di partire, benché il tempo fosse orribile e seguitasse a cadere la neve, resa più tormentosa dal vento che soffiava gelido. Non ascoltò quanti lo consigliavano a sospendere la partenza. Volle mostrarsi anzi faceto, perchè alla principessa della Scaletta disse, appena la vide: “principè, vi che bella sorpresa viaggio cumbinata! Non ve pare de sta a Vienna, co tutta sta neve?1 Il Re aveva ricevute molte suppliche per grazie e sussidi, e prima di lasciare Avellino dispose, insieme con l’intendente, alcune elargizioni di pani, doti, abiti e letti, ed offri un sigaro al Mirabelli, che questi conservò, finché visse, sotto una campana di cristallo. Elargizioni ne fece in tutti i luoghi dove si fermò, onde, quando giunse a Bari, si erano già distribuiti 35 000 pani, 400 doti di 60 e di 30 ducati, 230 abiti, 109 gonne, 540 camicie, 60 letti, oltre i sussidii in danaro. Atti di amministrazione, però, di cui si serbi memoria, non ne compi in Avellino, e si astenne persino dal visitare la cattedrale, come poi fece nelle altre città. Ma atti di amministrazione, rimasti memorabili, egli li aveva compiuti in Avellino tre anni prima, in un pomeriggio estivo, quando vi giunse, all’improvviso per la via di Monteforte, in un carozzino scoperto a due posti guidato da lui, con un altro personaggio, di cui non si ricorda il nome. Arrivò di cattivo umore, e fece subito chiamare alla sua presenza il direttore dei ponti e strade, non che l’ispettore e il vice-ispettore forestale. Con parole brusche rimproverò a quest’ultimo la sua imprevidenza, avendo viste dissodate alcune terre a pendio a Monteforte, e senz’ascoltar ragioni lo sospese dall’ufficio. Rivoltosi poi al direttore dei ponti e strade, rampognò anche questo pubblicamente per il cattivo mantenimento delle strade, come disse aver notato egli stesso. E poiché il direttore osò timidamente osservare, che dalla carrozza Sua Maestà non poteva essere stata in grado di valutare esattamente lo stato della strada, il Re gli rispose bruscamente: "Lo stato delle vie si valuta col e ... e non con gli occhi„.


  1. Principessa, guardate che bella sorpresa vi ho preparata! Non vi pare di stare a Vienna, con tutta questa neve?