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CAPITOLO XVII


Sommario: Il matrimonio del duca di Calabria — I consigli di Ramaglia — La sposa — La cerimonia della richiesta ufficiale — Donna Nina Rizzo — Un incidente fra le due cameriere — Gli augurii per il matrimonio — L’inno di Mercadante scritto da Niccola Sole — Il viaggio della famiglia reale nelle Puglie — Mostaccione — Le guardie d’onore — La partenza da Caserta — Due cappuccini e le parole del Re — La fermata a Mugnano — Il santuario di Santa Filomena — Aneddoti — Il Re e un postiglione — L’arrivo ad Avellino — L’intendente e le autorità — I liberali e il colonnello de Concily — Un motto del Re — Partenza da Avellino — La faticosa discesa di Dentecane e l’ardua salita di Scarnecchia — Arrivo in Ariano — Particolari della notte in Ariano — La favola dell’avvelenamento — A Foggia — Feste ed epigrafi — La Madonna dei Sette Veli — Un decreto di amnistia.


Nel 1859, quando Francesco, duca di Calabria, sposò Maria Sofia Amalia di Baviera, contava ventitre anni. Ferdinando II, deciso che ebbe di dargli moglie, condusse da sè e in segreto le trattative, che furono parecchie in più di una Corte di Europa. Si era trattato due anni prima con la Corte belga, per dare in moglie all’erede della Corona la bellissima principessa Carlotta, figlia del Re Leopoldo I, la quale sposò poi l’arciduca Massimiliano d’Austria e perdè la ragione dopo la tragedia di Queretaro; ma tanta fu la discrezione, con cui quelle pratiche si svolsero, che non se ne seppe nulla, come nulla si seppe del fidanzamento con l’arciduchessa Maria Sofia di Baviera, prima della richiesta ufficiale. Si disse, e non è improbabile, che la scelta della sposa fosse consigliata al Re dal conte Guglielmo Ludolf, mini-