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Sembra incredibile, che fino all’anno 1866 non esistesse pel comune di Palermo un regolamento per la polizia urbana e rurale della città e del territorio. Invano Filangieri ne aveva fatte le più vive premure all’intendente della provincia ed al pretore. Né è meno credibile che fino al 1854 un privato, il barone Xaxa, avesse riscosso la tassa dell’uno per cento sul carbone, detta dritto del tumoliere, obbligando tutti coloro che recavansi in Palermo per ismaltirvi del carbone, a servirsi di un suo tomolo, e a corrispondergli l’uno per cento sulla derrata! Morto il barone, il comune aveva avocato a sé questo diritto, ma l’intendente con sua ordinanza del 27 maggio 1854 credette di sopprimerlo.
Si verificavano cose inverosimili. Fino al 1866 un altro privato, sotto il nome di "aggiustatore pubblico dei pesi e misure„ esercitava l’ufficio di verificatore e ne riscuoteva i diritti. Ed anche più notevole abuso era quello del Monte di Pietà, che esigeva, per suo conto, la tassa de’ posti fissi e volanti, secondo le antiche concessioni, e ci volle un regio delegato per proporre che, a norma di legge, la tassa venisse avocata dal comune. È anche da notare, che né il comune, né il regio delegato credettero di giovarsi mai della sovrimposta addizionale alla contribuzione fondiaria, la quale era consentita dalla legge nella misura di sole grana due per ogni ducato e che avrebbe prodotta una discreta entrata. E la conseguenza era che, mentre sulla generalità dei cittadini pesavano i dazi sui consumi e le tasse, i proprietari fondiari non concorrevano quasi punto all’erario comunale.
Per il personale dell’amministrazione si spendeva relativamente poco, pur essendo abbastanza numeroso. Vi erano 47 impiegati e 19 alunni nella cancelleria centrale; 32 impiegati nelle cancellerie delle sei sezioni; 9 commessi presso gli eletti dei comuni riuniti e 12 uscieri. Si spendevano ducati 12 938, più ducati 2067 per cancellerie. Queste cifre rivelano un grande disquilibrio tra il numero degl’impiegati e i loro assegni; alcuni avevano assegni affatto irrisorii. Con un rescritto del 20 aprile 1858 approvavasi il progetto compilato dallo Scrofani, e si disponeva che il Decurionato, nel termine improrogabile di tre mesi, proponesse un nuovo organico, limitando il numero degli impiegati al preciso bisogno, e regolando i loro stipendi nei termini della legge amministrativa. E non meno meritevole di