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avano anche in essa gl’ignoti, ma erano in minor numero, che non all’Accademia Reale. Giovanni Manna, Luigi Tosti, Vito Fornari, Paolo Tucci, Michele Zannotti, Ernesto Capocci, Annibale de Gasparis, Michele Baldacchini, Costantino Baer, Luigi Palmieri, Marino Turchi, Giuseppe Campagna, Luigi Blanc, Giuseppe Ferrigni, Achille Costa, Scipione Volpiciella, Niccola Trudi, erano accademici residenti. Antonio Rosmini, Carlo Troja, Niccola Nicolini, Saverio Baldacchini, e più tardi Giannina Milli e Laura Mancini, ne furono soci onorarii. Angelo Brofferio, il padre Secchi, Giuseppe Regaldi, Paolo Volpicelli, Pietro Visconti, Salvatore Betti, Caterina Ferrucci, Giuseppe Maffei, il conte di Reumont, erano fra i soci corrispondenti, fuori di Napoli. La Pontaniana, la più antica fra le Accademie italiane, bandiva concorsi ed aggiudicava premii, alternando temi letterarii con temi scientifici.

Nel settembre del 1858 tenne seduta solenne, per il conferimento del premio istituito da Michele Tenore, sopra un tema d’indole sociale ed economica. I concorrenti dovevano esporre le condizioni economiche e morali delle popolazioni agricole di tutta una regione del Regno, nei loro rapporti colla proprietà e coi diversi generi di coltura. Il premio consisteva in una medaglia d’oro e 160 ducati. Su relazione del Manna, presidente della commissione giudicatrice, il premio fu conferito a Carlo de Cesare, che aveva compiuto uno studio accuratissimo sulle tre provincie di Puglia, indicando tutto un piano di riforme economiche e sociali.

Nella stessa tornata lessero interessanti memorie i soci Costa, Miuervini, Volpicella e De Gasparis. Quintino Guanciali recitò un epigramma latino sul trasporto delle ceneri di Lablache da Napoli a Parigi; Domenico Bolognese, un sonetto e Carlo de Ferrariis uno stornello. A questa seduta assistette il socio don Sebastiano di Spagna il quale era un artista e viveva fra artisti, e nella intimità di Filippo Palizzi. Aveva una lunga barba, vestiva con eleganza e poteva dirsi un bell’uomo, pur avendo l’occhio sinistro guercio. Erano pontaniani il re Oscar di Svezia e il conte di Siracusa.

Le così dette accademie poetiche e musicali erano all’ordine del giorno e con esse, i saggi degli istituti privati con articoli