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era esempio che nei teatri principali comparisse spettatore in giacca e senza guanti. Proibiti dalla polizia i cappelli a cencio, -erano più frequenti quelli a cilindro, lunghi e dalle falde strette. Cappellai di moda erano De Francesco, Scalise e Apa, ma i cappelli di fabbrica napoletana non si adoperavano molto dagli eleganti, ed erano l’Inghilterra e la Francia che fornivano a preferenza cappelli e cravatte. Erano calzolai di prim’ordine Finoja, Spina e De Notaris; i migliori guanti vendevano Bossi, Cremonese e Pratico a Toledo, e Amendola a Chiaja. A Toledo e a Ghiaia erano le botteghe dei parrucchieri più celebri: Raison, Paolucci, Carafa e Aubry; e a Chiaja, il gioielliere più alla moda che serviva la Corte, era il Vigliarolo. A Toledo stavano i fratelli Del Prato e don Felice Tafuri, gioielliere e orologiaio famosissimo. Questi portava lunghi i cappelli, che gli davano un aspetto da mago ed era intimo di molti liberali. Noto camiciaio, in via di Chiaja, il Della Croce, sulla stessa linea del negozio di Picardi, negozio di chincaglieria finissima e di genere francese. Picardi era un curioso tipo; quasi analfabeta, aveva modi burberi, anzi ruvidi, quando intuiva che l’avventore era provinciale e spilorcio. In origine fu legatore di libri, con meschina botteguccia al Monte di Dio, ma per l’eccellenza del lavoro, fu proclamato il primo legatore di libri di Napoli e seppe acquistar fama e guadagnarsi la ricca clientela di tutta l’aristocrazia che popolava quel rione. Aprì negozio a Chiaja, prima presso il Ponte, con la scritta: Miscellanea — Prezzi fissi, a lettere cubitali; poi passò più in su, dopo i Gradoni di Chiaja. Ivi la legatoria divenne l’ultima parte e la più trascurata del suo negozio. La bottega formava un elegantissimo Bazar, con un cachet proprio. Vi si trovavano le più eleganti novità di Parigi, di Londra, di Vienna, nelle quali città il Picardi recavasi ogni anno a fare incetta dei migliori oggetti in bronzo, in porcellana, in biscuit, in legno scolpito e in bulgaro. Intimo coi principi reali, faceva venire al loro indirizzo e col loro consenso, la mercanzia, la quale andava esente dal dazio! I principi prendevano per loro il meglio, spesso gratuitamente. Il Picardi, divenuto poi ricco, si ritirò dal commercio.
Il Peirce, con bottega a Toledo, smerciava il genere inglese, in quella sua specie di bazar elegante. Altro tipo di bazar era quello di mosieur Germain in piazza San Ferdinando, famoso pei