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l'ordine espressa, con forme e particolari di qualità, di peso e di misura, sagacemente e nettamente designate. Queste case emettevano numerosi ordini, durante l’anno. Erano di mille tomoli ognuno, se si trattava di grano; di cento salme, se di olio di Puglia; di cinquanta botti, se di olio di Calabria: e questi ordini di consegna non tutti andavano ad estinguersi nell’anno; sia perchè veniva via via a cessare la convenienza d’esportarne, sia perchè, chi ne possedeva, preferiva esperimentare, col tempo, un miglior prezzo: sicché essi, passando di mano in mano, costituivano una circolazione fiduciaria, accetta a tutti. E quando la firma della Casa traente, col passare degli anni, aveva il suo credito bene stabilito, di comune e tacito consenso, veniva detta firma di piazza: espressione, che, nel linguaggio generale, sostituisce ancora in queste provincie ciò che gl’inglesi dicono first rate.


Erano sorti due distinti gruppi di case d’ordini: l’uno per gli olii; l’altro, per i cereali. Primeggiavano i Rocca, la casa di Giacomo e quella di Andrea: amendue legate con quei Bocca di Genova, che avevano piantate le loro filiali a Marsiglia, a Londra, negli scali levantini, ed in quelli dell’Adriatico. Erano i Baring italiani: mercanti, banchieri ed armatori ad un tempo. La pace, che tenne dietro la guerra di Crimea, li colpi. Grande massa di mercanzia, mandata a fornire il campo degli alleati, o tratta di Russia prima del blocco, era rimasta invenduta. Si manteneva bensì intatto il loro credito, ma già don Andrea non più comprava, e Pietro Bocca, erede principale della fortuna di Giacomo, e più dell’avarizia genovese, piuttosto frenava, che allargava gli afiari. Attorno a loro, per gli olii, vi era una pleiade di forti case: Cardinale e Pirla erano le più accreditate, dopo che don Girolamo Maglione erasi ritirato, parendogli che al giocare ed allo scommettere si volgesse, più che agli affari reali, la speculazione. Piena di giovanile baldanza si affermò la casa Minasi e Arlotta, il cui centro di operazione fu specialmente Gallipoli. Questa ditta tenne testa al Rothschild, quando nel 1856, s’invogliò di essere firma di piazza, per l’olio. Giovandosi de’ suoi capitali, Rothschild aveva comprati olii ad alto prezzo; ma l’estero poco volendone, ed essendo scoppiata la crisi americana, i fallimenti si seguirono, e tutt’i prodotti ribassarono. I proprietarii intanto accorrevano da lontano a portare mercanzia ed