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litica, e non fosse incentivo di altri bisogni o desiderii. Ogni novità, la più innocua, gli dava sospetto. Amava e temeva le ferrovie; era persuaso che il commercio ne avrebbe guadagnato, ma il popolo avrebbe pagata più cara la vita. Le sue teorie d’immobilità assumevano una strana forma di sentimentalismo verso il popolo, che per lui non era l’aristocrazia e assai meno la borghesia, ma la parte più infima e numerosa, alla quale voleva che non mancasse quello che era strettamente necessario alla vita, e nulla s’innovasse in fatto di costumi e di abitudini.

O per un nuovo mercato che si aprisse, o per una nuova industria che si tentasse, o per una invenzione che si volesse applicare, occorreva un decreto sovrano, preceduto da speciale deliberazione del Consiglio dei ministri. Nel 1857 si concedeva al signor Clemente del Re il privilegio, per cinque anni, d’introdurre nei reali dominii di qua dal Faro, un nuovo metodo di applicazione delle stampe nelle maioliche sopra la vetrina, secondo la descrizione depositata presso il Real Istituto d’incoraggiamento, lasciando libero ogni altro di esercitare la stessa industria, in qualunque altro modo. Vincenzo Galise otteneva il privilegio d’introdurre la manifattura dei cappelli con ossatura di tela impermeabile; Enrico Thomas, quello di un nuovo metodo di conciar le pelli con materie minerali, e Francesco Lerario, per l’invenzione di una trivella e di un motore per il vapore d’acqua, d’aria e di gaz, prodotti da combustione. Nel 1858, il marchese Francesco e il cavalier Luigi Patrizi chiedevano il permesso di costruire due mulini sulle rive del Sebeto, in una loro tenuta presso la pianura della Bolla. Il Re concedeva tale facoltà, avuto riguardo ai vantaggi spirituali degli abitanti di quella pianura, al cui beneficio i richiedenti avevano promesso di far celebrare, nei giorni festivi, una messa nella loro cappella, e avuto riguardo ai lodevoli servizii che, da più anni, il marchese Francesco prestava nell’amministrazione civile di Napoli, come Eletto della città. Ad Armando Leone fu data la concessione d’introdurre nel Regno un nuovo metodo per indorare, inargentare e platanizzare i cristalli; a Tommaso Dickens, di Middleton, fu conceduto il privilegio dei suoi perfezionamenti alle macchine da filare, raddoppiare e torcere la seta; a Desiderato Danton fu data facoltà di costruire una fornace a doppio effetto, per la fabbricazione della calce e la