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Niccola Sole scrisse un commovente Salmo in terza rima che, insieme ad altre sue poesie, fu compreso nella raccolta da lui posta in vendita a beneficio dei danneggiati dal terremoto; una delle migliori cose scritte dalla penna del solo vero poeta che Napoli abbia avuto in questa seconda metà di secolo. Il Salmo ebbe fortuna e fu declamato nelle accademie di beneficenza e nei teatri, a beneficio dei danneggiati.

La beneficenza in tutte le sue forme si esercitò largamente nella luttuosa circostanza. Si aprirono sottoscrizioni per i danneggiati e si raccolsero più di 100000 ducati. Sottoscrissero quasi tutti i vescovi, che, insieme con gli intendenti e i sottintendenti, raccoglievano le offerte dei privati. Il Re dette del suo 32000 ducati, da distribuirsi ai poveri che avevano più sofferto, preferendo quelli, i quali avevano perdute le piccole industrie e gli utensili dei loro mestieri. Il Ministero degli affari ecclesiastici largì 24000 ducati per riparazioni a chiese e a conventi; altri 8000 ducati per riparazioni alle parrocchie e 2400 per l’acquisto di arredi sacri. Si costituì un fondo di 18000 ducati per istituire dieci Monti di pegni nella Basilicata e quattro nel Principato Citeriore.

Vero è, che la maggior parte delle beneficenze governative figurarono solo sulla carta. Delle elargizioni e dei sussidii raccolti, ben pochi arrivarono a destinazione, nè le autorità si mossero con zelo e sollecitudine. Nei comuni più colpiti non arrivarono — e con ritardo — che poche sdrucite coperte di caserme e poche tavole per letti. Assai più larghi si fu per le chiese e per i conventi.

Non mancarono accademie e concerti e spettacoli, a scopo di beneficenza. Il 13 febbraio 1858, nell’istituto Batifort e Wambacker di Bari, fu data un’accademia nella quale si distinsero le signorine Margherita Corsi, Annina Guarnieri, Mariannina Dell’Agli, Giustina Lops, Carolina Bianchi, Marietta de Stephanis, Marietta Mandarini e Fulvia Miani. E nel teatrino filodrammatico di casa Craven a Napoli, fu eseguita una splendida rappresentazione di beneficenza, che fruttò quattromila ducati e nella quale presero parte signore e signori dell’aristocrazia. I particolari di questa rappresentazione sono ricordati in altro capitolo.

Nel febbraio del 1858, il totale delle offerte private arrivò alla cospicua somma di 61889 ducati. Vi furono sottoscrizioni