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il primo segretario della legazione russa, il barone d’Uzkull de Gyllenbrand, bel giovane, elegante, che cavalcava bene e ferì molti cuori. Il barone d’Uxkull fu, dopo il 1870, ambasciatore a Roma ed è morto da pochi anni. Ministro di Prussia, il barone De Canitz; e di Spagna, don Salvatore Bermudez de Castro che rappresentava anche il duca di Parma, ed era uno dei tipi più antipatici, più uggiosi e vanitosi, che la nazione spagnola abbia mai prodotto. Francesco II, con decreto dell’8 ottobre 1869, gli dette il titolo di duca di Ripalta; a Gaeta, con altro decreto dell’8 settembre 1860, quello di principe di Santa Lucia, e la Regina di Spagna, il titolo di marchese di Lerma. Segretario della legazione era un carissimo giovane, Domingo Ruiz de Arana, amico intimo di Alfonso Casanova, che di lui parla enfaticamente nelle sue lettere a Carlo Morelli.1 Arana morì di colera nel novembre del 1855, fu molto compianto e presto dimenticato. Alfonso scriveva al Morelli: "Povero Arana! già nelle poche adunanze che io pratico, non pare quasi più memoria di lui, tanto buono, d’un’altissima anima„ .

Il Bermudez seguì Francesco II a Gaeta e poi a Roma, dove si fece regalare dall’ex Re il famoso quadro di Raffaello: la Madonna della Reggia di Napoli, e censì la Farnesina con un canone di trecento scudi romani, di cui per trent’anni Francesco II generosamente gli rilasciò quietanza. E quando Roma divenne capitale d’Italia, la sola espropriazione d’una parte del giardino, per i nuovi e grandiosi lavori del Tevere, fruttò al Bermudez 700 000 lire. Morì a Roma nel maggio del 1883 quasi improvvisamente, e parve misteriosa la sua morte e strana l’esistenza d’una figlia naturale, la quale, con testamento del 31 luglio 1864, egli aveva istituita erede del suo patrimonio. Con altro testamento del 26 agosto 1879, riconobbe e legittimò questa sua figlia, Maria Salvatore Bermudez, raccomandando all’esecutore testamentario di “procurare che la detta Signora non soffra nel suo amor proprio per la preoccupazione della illegittimità della sua nascita, essendo sua madre sommamente nobile ed illustre per lignaggio, posizione, qualità e bellezza, mancando disgraziatamente solo il requisito del matrimonio„. Molte furono le congetture, alle quali

  1. Lettere di Alfonso Casanova a Carlo Morelli, pubblicati da R. de Cesare nel suo libro: Una famiglia di patriotti. — Roma, Forzani, 1889.