Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
— 89 — |
procedura civile, don Vitantonio Pizzolante, che fu deputato di Manduria nel 1876; Luigi Grimaldi, padre di Bernardino, insegnava nel liceo di Catanzaro le stesse materie, nonchè il diritto romano; e Francesco Fiorentino, giovanotto a ventiquattro anni, aveva già acquistato tal nome negli studii teologici e filosofici, che dava private lezioni di teologia ai giovani padri scolopii del liceo di Catanzaro, e di filosofia del diritto a una numerosa studentesca laica, e teneva aperti su di lui gli occhi della polizia, che lo vigilava senza tregua, finchè un giorno l’esiliò addirittura a Monteleone. I licei, con gl’insegnamenti più completi, erano quelli di Salerno, Bari, Catanzaro e Aquila.
Il collegio di Chieti era diretto dai padri delle scuole pie, ed ebbe insegnanti valorosi, tra i quali, nelle scuole universitarie, il Testa, finchè non fu chiamato a Napoli, e quel canonico De Giacomo, professore di diritto romano che, concorrendo più tardi, alla stessa cattedra nell’Università di Napoli, maravigliò esaminatori e uditori, parlando con mirabile facondia due ore di fila in latino e citando a memoria lunghi brani di Papiniano e Giustiniano, Era soprannominato 'o prevetariello.1 Liberale fino al 1860, divenne poi intransigente e morì vescovo dei Marsi nel 1884. Vi insegnava pure diritto penale Niccola Melchiorre, che fu poi deputato di sinistra in varie legislature, e presidente per molti anni del Consiglio provinciale. Era il solo, che facesse lezione col cappello in testa, per cavarselo rispettosamente ogni volta che doveva nominare la Sacra Beai Maestà del Re. Il collegio di Chieti aveva in quel tempo un gran buon nome; vi furono educati, fra gli altri, Giulio de Petra e Filippo Masci, e vi ebbe dignità di priore il giovane Angelucci, che divenne medico valoroso e fu carissimo al De Meis. Io lo conobbi, molti anni dopo, in una condotta del comune di Umbertide in provincia di Perugia, e poi sanitario della casa penale di Solmona: uomo, per la cultura e l’animo, degno di miglior sorte. Anche il liceo di Catanzaro era affidato agli scolopii; quelli di Bari, di Salerno e di Reggio, ai gesuiti. Gli altri erano quasi tutti egualmente affidati a gesuiti e a scolopii, ma soltanto ai quattro su nominati venne data facoltà di conferire i primi gradi in legge, medicina, matematica e fisica, cioè la così detta li-
- ↑ Piccolo prete.