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Documento XX, volume I, cap. XII.


Rapporti di Gropello circa la nota burla.


4 marzo [1857].


“Al momento di mandare al vapore il mio pacco di dispacci vengo ad esser informato che questa mattina leggevansi affissi decreti collo stemma Reale ed interamente simili a quelli che si vedono sui muri delle principali contrade, i quali annunziavano il ristabilimento della Costituzione..... Questi decreti erano apocrifi. Al primo momento ognuno vi prestò fede, persino la Polizia: ma appena si telegrafò a Caserta e si conobbe l’inganno, incominciarono per Toledo gli arresti,,.

7 marzo 1857.


“.... Questo decreto munito di tutti i soliti sigilli e delle necessarie firme dei Ministri e stampato sulla stessa carta e sui medesimi caratteri usati dalla Stamperia Reale, veniva affisso pubblicamente, senza misteri e senza fretta, da varii individui nella via di Toledo verso le 8 e 1/2. La Polizia che con ampio apparato di truppa aveva vigilato tutta la notte perchè avvertita, che si voleva dar fuoco a certi archi eretti per l’illuminazione in occasione delle feste per il parto della Regina, erasi ritirata verso le 6 del mattino, e quando conobbe il fatto restò attonita e perplessa, e per lo spazio di quasi un’ora non sapeva che mai essa doveva fare. La gente intanto traeva in folla a leggere il decreto e lettolo correva a darne altrove il lieto annunzio. Vi fu un momento in cui ognuno credendo alla autenticità del decreto, dava le più calde manifestazioni di gioia; e si osservò chè molti famigerati agenti di Polizia pallidi e tremanti si riducevano alle case loro onde celarsi. Breve assai fu però il momento dell’inganno, imperocchè essendosi telegrafato a Caserta si conobbe il vero, e tosto vennero stracciati gli apocrifi decreti e rimpiazzati da quelli annunzianti l’indulto per certe categorie di reati comuni.

“Per questo fatto S. M. è di cattivissimo umore e ne fece amarissimi rimproveri al Direttore ed al Prefetto di Polizia. S. M. è pur anco irritato di ciò che nelle strade pubbliche da più notti si spandono a migliaia nocche e carte tricolori, delle quali molte pervennero pur anco ad esse in Caserta in pieghi suggellati„.