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drea Doria, per scacciare i Turchi. Colle navi che tornavano in patria vennero anche i Greci in Napoli).
5° Trasmigrazione (sotto Filippo IV, venne “gran numero di gente da Maina nel 1647, ch’è una altra contrada della Morea„ e si fissò nella terra di Barile in Basilicata).
6° trasmigrazione avvenne sotto l’augusto Carlo Borbone nel 1744. I trasmigranti si fissarono in Abruzzo, nella terra di Abbadessa (badie di S. Rocco, S. Stefano, S. Biagio ecc).
7° trasmigrazione (“sotto l’augusto nostro regnante Ferdinando IV„). Gli Albanesi si trasferirono nella città di Brindisi, avendo per capo Phantasia, “caffettiere, valente nel greco e nell’erudizione„.
De’ centri annotati in questo elenco nel numero di 44, fra Calabria, Puglia, Basilicata, Abruzzo, Benevento e Molise, il più popoloso è Mormanno, con cinquemila abitanti, e il più piccolo è Vena Inferiore, casale di Monteleone, con dugento, Della esattezza di quest’elenco è lecito però dubitare, non essendovi compreso qualche centro importante, e invece compresi altri che non furono mai abitati da Epiroti, ma è ritenuto il più esatto, Il Giustiniani non tralascia di notare che diversi Albanesi si fissarono in Sicilia e fondarono alcuni comuni, ma non dà indicazioni di sorta.
Devo ricordare, per dovere di gratitudine, che nelle indagini circa la venuta degli Albanesi in Calabria e nel Regno, attraverso la copiosa, ma non sempre esatta e concorde bibliografia, ebbi la preziosa collaborazione del mio amico Mario Mandalari, divenuto oggi la miglior fonte di storia e di cultura calabrese.