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“Nulla però s’ottenne nè per la fontana, nè per la chiesa; pare che sia stata triste fatalità sempre per Lagonegro chieder molto e non ottener nulla„!
Avv. Carlo Pesce
(Dal giornale il Foglietto di Lagonegro).
Lettere diplomatiche inedite
di Ferdinando II al Cavaliere Antonini.
IL RE
Avendo stimato di meglio convenire ai Nostri interessi di richiamare ad altro destino il cavaliere D. Carlo Ruffo di Castelcicala, Nostro Ministro Plenipotenziario in Berlino; ed essendoci sommamente a cuore di coltivare la buona intelligenza, ed i rapporti di sincera o leale amicizia, che felicemente ci uniscono a S. M. Prussiana, abbiamo risoluto di accreditarvi altro soggetto, che maggiormente rispondesse alle dette Nostre Sovrane intenzioni. Ed avendo Voi cavaliere D. Emidio de’ Baroni Antonini saputo riportare la Nostra piena soddisfazione per le prove di abilità, e di attaccamento alla Nostra Persona nelle varie Missioni in cui Ci avete servito, e soprattutto in quella di Spagna, ove in epoche difficilissime la purità de’ Vostri principi e la oaldezza del Vostro zelo hanno grandemente campeggiato, Ci siamo determinati a spedirvi in Berlino rivestito del carattere di Nostro Inviato Straordinario e Ministro Plenipotenziario, non dubitando, che, mediante la Vostra saggia, onesta e prudente condotta nonchè col carattere conciliativo, che v’è si proprio, la Real Corte Prussiana si convincerà sempre più della lealtà ed intensità de’ cennati Nostri sentimenti verso di Essa e vieppiù si stringano i legami di amicizia e di perfetta armonia tra la Nostra Real Corte e quella di Prussia
1º – L’essere Voi stato in altre Missioni ci disponga dall’additarvi ciò che vi converrà fare, giunto appena in Berlino, convinti che non mancherete ad alcuna etichetta di visita e di convenienza,