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lo sciagurato Atto del 13 aprile come superiore al mandato datemi dagli elettori, contrario ai miei particolari sentimenti.

Giuseppe Schirinà, Barone di S. Filippo.

Giusepppe De Leva Gravina.

Salvatore Vaccaro. Non per sentir proprio ma perchè obbligato a sorpresa dall’imponente illegittima forza, fui costretto mio malgrado a firmare il nefando Atto del 18 aprile 1848.

Mario Cultrera Ascenso.

Gesualdo M. Libertini.

Silvio Bonanno Chiaramonte, Principe di Linguaglossa.

PaoLo Barone Nicastro.

Giovanni D’Ipppolito Ciappino.

Pietro Trigona e Stella, Principe di Calvaruso.

Giuseppe Vizzini. Ritratto la soscrizione all’Atto del 13 aprile 1848; a cui il luogo ed il tempo obbligavano non mica il convincimento che animo pacato richiede e non fuoco d’entusiasmo.

Franoesco Salvo, qual procuratore speciale del D. Carmelo Greco giusta la procura in brevetto del 20 gennaio 1850 in notar Cardinale di S. Marco.

Sacerdote D. Francesco Giambalvo, qual procuratore speciale del Canonico D. Antonio Piattini come per brevetto del 3 dicembre 1849 in notar Cacioppo da Memfi.

Claudio Arezzi qual procuratore speciale del Barone D. Placido Citelli in virtù di procura del 18 dicembre 1849.

Giuseppe Pinelli, qual procuratore speciale di D. Giuseppe Vita, come per procura in brevetto del 4 marzo 1850, in notar Raguta da Caltabellotta.

Paolo Ortolani, Barone di Bordonaro. Formalmente dichiaro, prostrato dinanzi al real Trono, che la mia firma nella qualità di Deputato alla Camera dei Comuni apposta all’insussistente Atto del 18 aprile riguardante la decadenza dell’Augusta Dinastia Borbonica, essere stata estorta dalla imponenza dal timore nè mai consentita dai miei naturali principî di attaccamento leale alla Corona, ed alla detta Dinastia legittimamente regnante.

Placido Arezzi, qual procuratore afacinle di D. Antonino M. Bellone giusta la procura del 13 marzo la di