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Angelo Filippone, già Vescovo di Nardò, si astenne di recarsi in seduta quando ebbe luogo il Decreto; però fu poi necessitato di apporvi la firma.
Mariano Abbate e La Grua, Marchese di Lungarini. Col nome proprio, e quale speciale procuratore del signor D. Pietro Settimo, Marchese di Giarratana, Principe di Fitalia.
Alessio Santo Stefano, Marchese della Cerda.
Vincenzo La Via, Barone di Ficilino. Eletto Pari dopo il giorno 18 aprile 1848, obbligato ad aderire.
Parroco Ruaegrerro D’Angelo.
Canonico Baldassare Palascotto.
Francesco Notarbartolo e Moncada, Duca di S. Giacomo Villarosa, e per la signora Principessa di Furnari, che rappresentava con procura.
Canonico Francesco Bagnara.
Giuseppe Pilo.
Giovan Battista Scasso, Parroco di S. Margherita.
Vinoenzo Mortillaro, Comunque eletto Pari dopo il 13 aprile, tuttavia fu obbligato alla adesione dell’atto consumato in quel giorno.
Monsignor Crispi, Abbate di S. Maria di Gala.
Canonico Salvatore Ragusa per l’Abate di S. Maria delle Giummarre.
Canonico Grovanni Cirino per la precettoria di S. Calogero di Agosta.
Sacerdote Domenico Turano.
Gaetano Starabba, Principe di Giardinelli. Sottoscrisse l’esecrando decreto per le minaccie di fatto, a cui non poteva opporsi; però trascurò la firma qual procuratore del Principe di Alcontres da Messina.
Parroco Giovanni Aleozer.
Sacerdote Girovanni De Francisci.
Sacerdote Nicolò De Carlo.
Guglielmo Raimondo Moncagna, Principe Monforte, Conte Sampieri.
Nunzio Spadafora Duca, Principe Spadafora.
Benedetto Grifeo e Gravina, Principe di Partanna tanto col nome proprio, quanto qual procuratore della Baronessa di Mulino Vecchio, contessa Grifeo Reggio.
Domenic0 Spadafora Colonna, e Principe di Moletto. Firmò la carta di adesione all’atto di Decadenza del 18 aprile 1848, malgrado che non inteso mai nelle