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Tolto il libero arbitrio, in opposizione a quella libertà che come oggetto della rivoluzione si era proclamata, non era ad alcun permesso di fare delle osservazioni che nella sua coscienza avesse voluto fare anche per patrio bene. È principio inconcusso che ove non vi è libertà di volere, non vi è imputabilità.

Nostra opinione è stata, e sarà sempre di volere essere governati da V. M. (D. G.) e sua Dinastia.

Se ogni Siciliano, qualunque fosse stata la sua condotta politica, e anche privata, durante la Rivoluzione, dorme tranquillo all’ombra di quella generalissima Amnistia dalla clemenza della M. V. accordata, sicurissimi gl’infrascritti dei loro principii, non resta loro altro a sperare che la M. V. si degni allontanare dal suo benigno cuore qualunque sinistra idea sul loro conto, per essere stati necessitati a dare consentimento a degli atti senza loro libero arbitrio, e che voglia degnarsi reputarli quali sempre si vantano di essere.

Palermo, 12 novembre 1849.


Umilissimi e devotissimi sudditi


Giuseppe Lanza, Principe di Trabia. Non intervenni nella seduta del 13 aprile 1848, ma in quella dell’indomani 14, quando erano firmati tutti che erano intervenuti nel giorno precedente; le ringhiere, gli aditi, le scale erano piene zeppe di gente; intesi delle proposizioni tali che, reluttante il mio animo, fui astretto a sottoscrivere mio malgrado.

Ciandro Epifanio M. Turrisi, Vescovo di Flaviopoli. Non intervenne la sera del 13 aprile alla votazione della Decadenza; fu obbligato a sottoscriverla dopo un bimestre.

Giulio Maria Tommasi, Duca di Palma.

Francesco di Paola Gravina, Pricipe di Palagonia.

Ippolito Papè Cassinese, Abate della Maddalena di Messina.

Padre Abate D. Paolo Vagliasindi Basiliano.

Baroncello Francesco Vagliasindi.

Pietro Riso, Barone di Colobria. Nominato Pari elettivo dopo il 13 aprile 1848, fu obbligato a segnar posteriormente l’Atto di Decadenza.

Alessandro Alliata. Comunque eletto Pari dopo il 13 aprile, pure gli fu forza segnare dopo l’Atto di Decadenza.

Stefano Bonelli Pari, eletto dopo il giorno 18 aprile 1848, obbligato ad aderirvi.