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Un funzionario di Polizia, un cancelliere, ed una mano di compagni d’armi ausiliano questa colonna mobile.

Un disarmamento generale si sta effettuando in Palermo, e suo Distretto.

Un Giudice di questa G. Corte Criminale muove stamane per Villabate e Bagheria, onde constatare con atti giuridici tutti i misfatti commessi dalla banda, e si stanno ammanendo degli elementi necessarii, per mettere in lista preparatoria di fuorbando i componenti già noti nell’orda sediziosa.

La banda si è interamente sciolta, e taluni sono rientrati nelle loro case.

Quattro di essi di Villabate jer sera si associarono alla forza degli Urbani per perlustrare il paese, e non si sono arrestati per attrarre i loro complici a tornare fiduciosi nel paese, e quindi arrestarli in una volta.

Tutta l’orda non era al di là di 85 uomini, composta di gente di Bagheria e Villabate, e qualcuno de’ vicini paesi.

Il capitan d’armi Chinnici e l’ispettore Scarlatta sono intenti alla cattura de’ compromessi di Bagheria.

L’attitudine piena di calma del R. Governo, congiunta alla vigoria, ha impresso un salutare terrore a tutti i novatori ed i tristi, i quali sanno che son disposto ad applicare in tutta la provvida sua severità la legge del 27 Dicembre 1858, contro coloro che attaccano la sicurezza interna dello Stato.

Ogni giorno si minaccian sedizioni e rivolture, le quali avrebbero luogo quando in un’ora, ora quando in un’altra, e cercasi con queste sinistre voci di tenere in inquietudine il Governo ed allarmare la gente onesta e pacifica.

Siamo in giorni di agitazione, e fa mestieri che l’Autorità si tenga in guardia contro le macchinazioni di un partito, che vuole a tutto costo mettere a soqquadro la Sicilia.

Si vanno arrestando i promotori di questi disordini, e si veglia indefessamente per farsi