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me ed il Collegio dei Pagani, e per la installazione del Monte di Pietà in questa città.
“11° Dono e lego a favore delle persone, che a tempo della mia morte si troveranno al servizio del mio palazzo, compresi tra esse il fattore Luigi Pece e la curatola Angela di Paola e Rosa Serolla la somma di ducati cento per ciascuno per una sola volta, e voglio che si abbiano abitazione gratuita fino a tanto che non troveranno a prendere altro servizio. A favore poi del mio cocchiere Michele De Finis, oltre a quanto di sopra disposto, avrà particolarmente un mensile di ducati sei per sinacchè non troverà altro padrone che gli dia un mensile eguale all’attuale.
“12° Dono e lego a favore di Don Giuseppe Rinaldi juniore del fu don Antonio annui ducati cento vita sua durante con pagamento anticipato.
“13° Voglio e comando che nel giorno del mio decesso si abbiano a distribuire ducati trecento ai poveri di questa città a cura degli esecutori testamentari.
“14° Voglio e comando che i miei agenti Don Raffaele e Don Domenico Solimine continuino nell’amministrazione dei miei beni fino a tanto che non verranno nominati i tre amministratori nei modi come sopra stabiliti, e che il detto Don Giuseppe Rinaldi iuniore sia l’avvocato della mia eredità con analogo compenso oltre i ducati cento come sopra stabiliti.
“15° Nomino miei esecutori testamentarii i signori Don Giuseppe Manfredi fu Don Pasquale, Don Giovanni Gala fu Don Francesco Paolo e Don Celestino Bruni fu Felice. Casso ed annullo qualunque altra mia antecedente disposizione e testamento. Fatto oggi tre marzo 1855 in Cerignola„.
firmato: Paolo Tonti del fu Francesco.
A proposito del domicilio coatto di Carlo de Cesare
a Barletta nel 1853.
Una lettera di Francesco Saverio Vista.
Suo zio, Carlo de Cesare, non so se ella ne ha mai inteso, fu per parecchi mesi del 1853, e con alcuni amici di Spinazzola, a domicilio coatto qui in Barletta, ordinatogli dal terribile sottointen-