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Grande l’animazione a bordo della fregata. La duchessa di Calabria aveva un po’ sofferto lungo il tragitto; era piuttosto pallida, anche per l’emozione, e col binoccolo guardava la città, il porto e il padiglione. Più che dalle dame di compagnie, partite con lei da Trieste, era stata assistita da donna Nìna Rizzo, la quale non si tolse un momento dal suo fianco e, fin d’allora, prese su lei quel forte ascendente, che crebbe in seguito, come si vedrà. A lei, e al maestro di casa Leopoldo Raucci, Maria Sofia aveva più volte domandato, con infantile curiosità, durante il viaggio, se il duca di Calabria fosse veramente brutto, come n’era corsa voce a Monaco; e donna Nina e il Raucci l’avevano rassicurata che non era punto brutto ed era poi tanto buono; ma quando lo vide nella lancia reale, nel bel costume dì colonnello degli usseri, ne riportò una grata impressione, e andandogli incontro sulla scaletta, con molta disinvoltura gli porse la mano e lo salutò con queste parole: “Bonjour, Francois„, Ed egli afferrandole tutte e due le mani, la baciò in fronte, dicendole, non senza qualche imbarazzo: “Bon jour, Marie„, e rimasero soli a parlare in un angolo del bastimento, sino a che non fu tutto pronto per lo sbarco. La duchessa fu abbracciata e baciata da Maria Teresa, che le presentò i suoi figli, anch’essi in divisa militare. Le domande della duchessa non avevano tregua. Chiese della salute del re e mostrossi dolente dì non vederlo; chiese della città e di tante cose, alle quali domande Francesco rispondeva impacciato, sia per l’emozione di trovarsi innanzi alla sposa, più bella ancora del suo ritratto, sia perchè, pur conoscendo il francese, lo parlava con difficoltà. Poi si montò nelle lance e si scese a terra. Nel padiglione fu fatta la presentazione dei rispettivi seguiti e delle autorità; e indi con lo stesso ordine di prima, il corteo si diresse all’Intendenza.
La sposa vestiva un ricco abito da viaggio, con magnifiche pellicce, e fu naturalmente la più festeggiata. I suoi occhi neri, i copiosi capelli castagni, bizzarramente acconciati, l’alta ed elegante persona, l’espressione dolce e infantile del volto, l’aspetto di grande dama, le conquistarono ad un tratto le simpatie di tutti, che a coro la proclamarono bellissima, felicitandone Francesco. Le grida salivano al cielo, e gli applausi continuarono insistenti sino al palazzo, al cui balcone gli sposi, ohia-