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linea di divisione e la consegnò al duca dì Serracapriola, che la fece sedere su una poltrona nel territorio napoletano, rivolgendolo un breve discorso di circostanza, e presentandole il seguito. Cosi ebbe termine la curiosa cerimonia, che darò un’era. La duchessa di Calabria usci per la porta, cui sovrastavano le armi napoletane, e alle tre salì sul Fulminante. L’accompagnarono a bordo l’imperatrice e il principe Luigi. Il Fulminante seguito dal Tancredi, sul quale s’imbarcò un’altra parte del seguito, levò l’ancora alle 4 pomeridiane del primo febbraio, dal porto di Trieste, sotto il comando, come si è detto, del contrammiraglio Roberti. Il giorno innanzi, il vapore Tasso aveva lasciato Bari per rilevare la truppa di Capitanata e trasportare il corredo preparato a Manfredonia.

La partenza della duchessa dì Calabria fu telegrafata da Trieste a Bari, dove si dava l’ultima mano ai preparativi per il ricevimento della sposa. Ogni giorno arrivavano nuovi personaggi, e, tra i più notevoli, il marchese Imperiale, cavallerizzo maggiore; il marchese del Vasta, primo cerimoniere; il conte Statella, maresciallo di campo e cerimoniere di Corte soprannomerario, il generale Alessandro Nunziante, il principe di Ruffano e il generale Caracciolo di San Vito e il cavalier Giovanni Cassitto, appaltatore delle dogane e privative. Imperiale e Ruffano partirono insieme da Napoli, accompagnati dai dee impiegati della segreteria particolare del re, Giovanni Amati e Ruitz de Balestreros, che poi fu segretario particolare di Francesco II. Giunti a Foggia, ebbero ordine telegrafico di fermarsi colà, perchè a Bari non vi era modo di alloggiarli. Dopo qualche giorno Ruffano e Imperiale proseguirono per Bari, ma Amati e Ruitz tornarono a Napoli. Cassitto proseguì sino a Barletta, dove convennero, pochi giorni dopo da Bari, Murena e il Bianchini, per discutere circa alcuni provvedimenti per le saline e urgenti lavori di bonifica presso il lago Salpi, a difesa di Casal Trinità, che nei nuovi tempi si ribattezzò Trinitapoli. Furono ospiti in Barletta del marchese Bonelli, e il Cassitto in casa dei Perfetti, coi quali era in rapporto di affari, e poi di stretta parentela, dopo che Raffaele Perfetti, unico figlio di Pasquale sposò una delle figliuole del Cassitto, Enrichetta. Da Foggia parecchi servi di cucina, raggiunsero più tardi la Corte a Bari. Il re ordinò che a Bari si recassero alcune compagnie di gra-