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ma semplicemente di un equivoco, credendosi che S. M. sarebbe arrivata tre ore dopo. Non revocò gli ordini dati, e solo concesse all’intendente di non partire per Pizzo che l’indomani, vinto, si disse, dalle lagrime della signora Galdi, la quale ne interessò anche il conte di Trapani, ma ne ebbe questa curiosa risposta: "Signora mia, son dolente del caso, ma non posso far nulla per lei, perchè Sua Maestà vuole che io l’accompagni a preferenza degli altri principi, perchè io solo non lo annoio con delle raccomandazioni„. E nulla fece e disse la verità.

Il segretario generale Guerrero ebbe le funzioni d’intendente, nel tempo stesso che il Re nominava successore del Galdi il Morelli, procuratore generale della Corte criminale delle Puglie. Rimandò le autorità, compreso il vescovo De Franco, i vescovi di Squillace e di Cotrone e l’arcivescovo di Santa Severina, facendo sapere a tutti che li avrebbe ricevuti l’indomani: solo trattenne don Pasquale Barletta, presidente della Gran Corte civile e commissario straordinario per la Sila.

Prima del tramonto uscì a piedi, e si recò a vedere i lavori della strada che si costruiva per Cotrone. Di ritomo, vide illuminata la chiesa dell’Immacolata, dirimpetto all’Intendenza e vi entrò per ricevere la benedizione. La confraternita della chiesa volle ricordare l’augusta visita con una lapide, che tuttora si legge; e poichè l’altra confraternita, detta del Rosario, ingelosita dell’onore che per caso il Re aveva fatto alla chiesa dell’Immacolata, lo acclamò suo priore onorario; quella dell’Immacolata volle a suo priore onorario il duca di Calabria. Le due confraternite erano rivali, anche perchè quella dell’Immacolata si diceva composta di liberali, e l’altra di retrivi.

Il re tornò a casa fra le acclamazioni della cittadinanza e pranzò col seguito, al quale disse che per la stagione inoltrata aveva deciso, dopo la visita alla Mongiana, imbarcarsi a Pizzo per Napoli. Ordinò infatti che l’artiglieria e la fanteria si raccogliessero fra Monteleone e Pizzo, e la cavalleria tornasse a Napoli, seguendo la via delle Puglie. Fosse prevenzione, paura o abitudine di celar l’animo suo, egli cambiava improvvisamente risoluzioni e ordini; e poichè per mancanza di telegrafi — funzionava imperfettamente sulle coste quello ad asta — non vi era modo di eseguire i suoi contrordini, avvenivano confusioni e n’era vittima egli stesso. Così quella sera disse che non avrebbe