Pagina:La fine di un regno, parte I, 1909.djvu/440


— 418 —

squadrone, e di don Pasquale del Pezzo, duca di C&janello, caposquadrone in seconda. Il brigadiere don Riccardo di Sangro, comandante in capo di quelle guardie e cavaliere di compagnia del re, fece parte del seguito dei sovrani, nella prima tappa. Il seguito, il quale era formato dal Murena, ministro delle finanze: dal Bianchini, direttore dell’interno e della polizia generale; dal principe e dalla principessa della Scaletta; dal colonnello Severino, segretario particolare dei re; dal generale Ferrari, aiutante del duca di Calabria; dal colonnello Cappotta, istruttore dei principi secondogeniti e dal conte Francesco Latour, gentiluomo di settimana. Era un seguito ristretto, addirittura intima. Il principe della Scaletta, Vincenzo Ruffo, e la bionda principessa, nata contessa Wrbna e Trendenthaì di Vienna, dama di corte e di compagnia della regina, erano ritenute persone dì famiglia, anzi la principessa era l’amica preferita di Maria Teresa, che parlava con lei il tedesco viennese coi suoi idiotismi. La principessa, morta a Napoli nell’agosto dell’anno scorso, contava quarant’anni di età; non poteva dirsi bella, ma era assai piacente, e dotata di uno spirito arguto e festoso. Aveva un’adorazione per Ferdinando II, e finchè visse fu domma per lei che il re era stato avvelenato in Ariano da monsignor Caputo, per conto dei liberali. Io devo alla memoria di questa buona signora quasi tutta la miniera di aneddoti circa il disgraziato viaggio. Maria Teresa condusse inoltre una cameriera, la Rossi, moglie di un alabardiere, e il re, il suo cameriere fido Gaetano Galizia. Vi andò pure una sorella nubile della Rossi, e si rise lungo il viaggio, credendosi che il Galizia facesse la corte a questa ragazza. Il marchese Imperiali, cavallerizzo maggiore, il marchese del Vasto, primo cerimoniere, e il maresciallo di campo Giuseppe Statella, cerimoniere di corte soprannumerario, raggiunsero la Corte a Bari.


Si fece colazione a mezzogiorno. Era di sabato; rigida la giornata, anzi cruda; e pesanti mantelli e pellicce coprivano gli augusti viaggiatori. Ferdinando II indossava, come al solito, l’uniforme di colonnello di stato maggiore; portava guanti scamosciati e fumava i suoi favoriti sigari napoletani; anche i principi vestivano da militari, e Francesco la sua consueta divisa di colonnello del primo reggimento di linea, ch’era il reggimento Re. Gli addii di famiglia furono commoventi. Il re e la regina