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retta rappresentanza della città, fa composto di trenta cittadini e si chiamò, come nel continente, Decurionato. I comuni erano distinti in tre classi, secondo che avevano seimila o più abitanti, o erano sedi di Intendenza, Corte di appello o Corte criminale, o avevano una rendita ordinaria di ducati cinquemila. Con tali norme il comune di Palermo, che allora contava poco meno di 180 000 anime,1 venne classificato fra quelli di prima classe, pei quali il sindaco, gli eletti e i decurioni erano di nomina sovrana, su proposta del ministro dell’interno. E mentre poi i sindaci, gli eletti e i decurioni, che non adempivano al loro ufficio, potevano essere ammoniti dall’intendente e provvisoriamente sospesi, per quelli di Napoli, Palermo, Messina e Catania, la sospensione non poteva essere ordinata se non dal re, ed apparteneva anche al re la facoltà di destituirli, sempre su proposta del ministro dell’interno.

Ho innanzi ai miei occhi l’ultimo stato discusso del comune di Palermo per gli esercizi dal 1856 al 1860. È da avvertire innanzitutto, che, per le difficilissime condizioni in cui era ridotta la finanza comunale dopo la rivoluzione, con rescritto del 23 ottobre 1854 il vicepresidente della Corte dei conti dei dominii oltre il Faro, barone Pietro Scrofani, venne nominato regio delegato per la compilazione dello stato discusso pel quinquennio anzidetto. Il bilancio è suo, non del Decurionato, che l’accettò tal quale, e il pretore e i senatori l’eseguirono. A tutto il 1855, dunque, l’erario comunale di Palermo presentava l’enorme deficienza di ducati 260 000, pari a lire 1 105 000. I creditori erano molti e insistevano per essere soddisfatti. Il regio delegato riuscì a formare, dopo molto lavoro, un bilancio, con un’entrata ordinaria di ducati 219 404 (lire 932 467), e straordinaria di ducati 229 727 (lire 976 339): in totale ducati 449 131 (lire 1 908 806). La maggiore entrata era costituita dai dazi di consumo, dalle tasse e dalle privative, che rendevano complessivamente la somma di ducati 382 075, mentre ben poca cosa erano le entrate provenienti dalle multe per contravvenzioni di polizia o per la tassa per occupazioni di spazi ed aree pubbliche, conosciute sotto il nome di posti fissi e volanti.

Sembra incredibile, che fino all’anno 1856 non esistesse pel

  1. V. Giornale di statistica — Tavola dei movimenti della popolazione siciliana nell’anno 1851-1852.