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vetture. A questi balli, tranne a due in casa d’Angri, la Corte non intervenne mai e neppure i primi figliuoli del re; ma non mancarono il conte di Siracusa, il conte d’Aquila e il conte di Trapani. Ricevevano i ministri esteri e si distingueva fra tutti, il ministro d’Inghilterra, che dava magnifici balli. Nelle gale del San Carlo questo gran mondo appariva in tutto il suo splendore. Le gale cadevano ogni mese, così per il compleanno come per l’onomastico dei sovrani e dei principi del sangue; ma le più pompose eran quelle per i compleanni del re, della regina e del principe ereditario.
Un centro, dove conveniva quasi tutta l’aristocrazia più eletta e accorrevano i letterati e gli artisti di maggior grido, era casa Craven, al Chiatamone, che continuava le geniali tradizioni del vecchio Keppel Craven, figlio della margravia di Anspach, stabilitosi in Napoli parecchi anni prima e che aveva un bel palazzo al Chiatamone, una villa a Posillipo ed un castello cinto di bosco a Penta, presso Salerno. Faceva splendidamente gli onori di casa Paolina Lafferronnays, sposata ad Augusto Craven, donna di alto ingegno e di alto animo. La gran sala del palazzo Craven, decorata in istile del primo impero, raccoglieva Giuseppe Campagna, Enrico Catalano, il duca di Campomele, Stanislao Gatti, Gabriele Capuano, Giovanni Barracco, Pietro Laviano Tito, Cammillo Caracciolo, il duca Proto, Alfonso e Cesare Casanova e il padre Alfonso Capecelatro. Delle signore, ricordo la marchesa di Rende Caracciolo, la principessa di Camporeale, la contessa di Castellana, la marchesa di Bugnano, la contessa di Bray, le sorelle Paolina, Adelaide e Clotilde Capece Minatolo, e quella duchessa Ravaschieri, che amò la Craven di ardentissimo affetto ed ha consacrato alla sua memoria un libro commovente. Fu in una recita di filodrammatici al palazzo Ferrandina, che la duchessa Ravaschieri conobbe la Paolina e ne divenne l’amica intima e diletta. In casa Craven vi era pure un teatrino, costruito dall’architetto Paris, dove si davano rappresentazioni in italiano e in francese. La duchessa Ravaschieri, Augusto Craven, Marcello Mastrilli duca di Gallo, il conte Carlo Lafferronnays, fratello di Paolina ed altri vi recitavano vaudevilles e commedie francesi. Il teatrino di casa Craven era una delle maggiori attrattive della più intellettuale società napoletana, e il più valoroso filodrammatico dell’alta società pari-