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positarvi le loro merci, con facoltà di ottenere anticipazioni di danaro, e stabilirne a loro beneplacito lo ammontare in qualunque tempo: la qual cosa era facile, poiché ogni giorno il listino della Borsa segnava il valore delle derrate. Grandi masse si formavano con tal metodo, atte ad alimentare il grande commercio, e che ricevevano incremento dai quotidiani acquisti, che ogni casa faceva, di generi provenienti dall’interno del paese, i quali trovavano in tal modo prezzo sicuro, senza correre il rischio di costoso viaggio, per raggiungere il mercato di consumo. Manfredonia e Barletta erano le maggiori piazze di deposito, e dal porto di Manfredonia partivano coi numerosi velieri quei grani duri da far paste cobI rinomati, prima che le terre nere di Russia ne producessero tanti, da non farne più sentire il bisogno nel mondo.

Gioia Tauro, in Calabria e Gallipoli, in Puglia, raccoglievano gli olii, dividendoli ne’ due distinti tipi, dei quali si componeva allora la produzione napoletana. L’uno e l’altro erano grandemente richiesti in Russia; e mentre per ardere era preferito quello calabrese; l’Inghilterra, il Belgio e la Franoia per lubrificare macchine, o lavar lana, preferivano il pugliese, il quale, grazie ai progressi tecnici introdotti dal Ravanas, era divenuto buon olio commestibile e serviva pure per la conservazione delle sardine. Gli olii minerali non si conoscevano, nè le Americhe mandavano olii di lardo. Se ne estraevano dalle sementi, ma in quantità da non far concorrenza agli olii di oliva. Intorno ai tipi di Gioia Tauro e di Gallipoli, s’aggrupparono gli olii comuni di Brindisi e di Taranto, di Catanzaro e Petromarina, che erano negoziati dalla ditta Cricelli. Nella Calabria, Cotrone e Petromarina erano scali spesso richiesti. Cosi si consumava una produzione, che dava all’esportazione da trecento a quattrocentomila quintali circa all’anno, ed allo Stato un introito cospicuo per il dazio dì esportazione.

Queste case di commercio avevano la sede principale a Napoli, e succursali più in questa, che in quella provincia, secondo l’articolo del loro commercio. Le più antiche ed importanti, meglio fornite di capitali, di provata buona fede ed onestà, prendevano facilmente il posto sulle altre; e poiché modo consueto di pagamento erano, come si è detto, le fedi di credito che circolavano in tutto il Regno, le dette case erano conosciute in breve