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gozianti di maggior reputazione, figuravano Luigi Giusso padre di Girolamo, Natale Sorvillo, Giacomo Forquet, Nicola Buonocore, Costantino Volpioelli e Antonio Montuoro. Esercitavano il servizio per turno, di mesi, di giorni, di ore. Ed erano assistiti dagli agenti sindaci, e dai sensali sindaci; affisso nei locali della Borsa vi era pure un calendario della Borsa, approvato ogni anno dal ministro delle finanze. Questa organizzazione garantiva il pubblico meglio che non lo sia ora. Non solo i deputati, ma i sensali sindaci e gli agenti sensali erano persone circondate dalla pubblica stima. I sensali avevano studio, come si diceva, al Molopiccolo, alla gran dogana, al Pillerò e alla Marinella. Nè bisogna dimenticare che esisteva anche “una Camera consultiva di commercio„ della quale era presidente l’intendente della provincia, e componenti moltissimi commercianti. Basterà ricordare il Giusso e il Sorvillo suddetti, Gabriele Consiglio, padre del presente senatore, Francesco Forquet, Nicola Fenizio, Pietro Volpioelli e Federigo Ricciardi. Era pure riconosciuta con nomina regolare la classe degli spedizionieri detti regi, e contava tra essi quel Giuseppe Raspantini, che più tardi fu impresario del San Carlo, uomo simpatico, generoso e fertile d’iniziative; che guadagnò molto e dette fondo a tutto. Era cognato di Adamo Alberti, e nella prima impresa del San Carlo, dopo il 1880, ebbe per socii Giuseppe Pavoncelli, Federico Stolte e Giovanni Wonviller, tutti e quattro corteggiatori non sfortunati di cantanti e ballerine del gran teatro, più che non fossero impresarii fortunati. Vi rimisero l’osso del collo. Ma fu a quella impresa che Napoli dovette il Ballo in Maschera con la Lotti, Aldighieri e Tiberini e la bellissima Saroltha, della quale gl’impresari erano innamorati tutti e quattro, ciascuno vantando la preferenza sul cuore della bella ungherese. Nella rondita negoziavano banohieri come Rothschild, Forquet, Mauricoffre e Sorvillo, allora uniti, Gunderschein e altri. Tutte le divise estere, delle quali il paese abbisognava, erano per questi e per altri banchieri minori, lavoro attivo e proficuo, ed ogni ramo del commercio di esportazione trovava presso di loro a collocare le sue tratte, con facile metodo. Perciò la Borsa era frequentata da quanti avevano veramente interessi nei traffici, nella navigazione e nell’impiego di capitali. Per parecchie ore, ma più dalle 2 alle 4 pomeridiane, era affollata e febbrilmente agitata; ed era ritenuta una delle più attive ed