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Marchiani conosceva il Milano. Gli arrestati furono chiusi in Santa Maria Apparente, in attesa di un processo che non venne mai; e chiuso in custodia speciale il Dramis, cui era negata ogni piccola agevolezza concessa agli altri. I preti riebbero la libertà dopo breve tempo, e per il Gradilone s’interposero personaggi della migliore società.


Vinti dai rimorsi, i due soldati si decisero a ritrattare quanto avevano asserito, sotto forma di suppliche, e il Mendicini inviò le ritrattazioni al generale Lecca, e il Tangor al procurator generale della Corte criminale di Napoli. Le ritrattazioni ed altre carte sono conservate dagli eredi di quel dottor Francalanza, carcerato anche prima delle deposizioni di quei due bricconi; leggendole, si prova un senso di disgusto per l’umana abbiezione, e per le arti, dello quali si valse il De Spagnolis per provare l’esistenza della cospirazione. Ho letto quelle carte procuratemi dal Tocci, e mi sono rimaste particolarmente impresse alcune circostanze addirittura mostruose.

Dopo aver accusato mezzo mondo, quei disgraziati finirono per accusarsi a vicenda. Il Tangor dichiarò: "Mendicini ed io, nell’affastellamento delle tante deposizioni, altro non abbian fatto che calceggiarci (sio). La cosa è stata a chi meglio sapeva combattere, e se io finalmente non gli avessi dato mortale colpo, la pugna sarebbe continuata all’infinito. Egli voleva caricare me ed io ho caricato lui. Mi dispiace solo che per causa di noi due, son venuti a perire tanti innocenti„ Quelle deposizioni sono un miscuglio di bricconerie da bassa caserma. In un punto il Tangor rivela avergli detto il Mendicini, a proposito delle false deposizioni, che provocavano nuovi arresti. Che ce ne f .. degli altri? pensiamo a salvarci noi, che essi se stanno carcerati hanno da manciare (sic). Il Tangor, confessando che la commissione inquisitrice voleva trovare ad ogni costo la complicità del Dramis, disse: Per questo infelice mi si è fatta un’azione sfacciata:... Se hanno piacere che quest’uomo sia condannato, io condannino sì, ma non facessero che lo condanni io... Io diceva no, ed essi dicevano sì; io diceva: signori questo non me l’ha giammai detto Milano, ed essi: e via dillo. Si trattava di dover asserire che il Dramis, nutriva gli stessi sentimenti del Milano, ed era venuto da Salerno per lo stesso fine di uccidere il Re! Glielo fecero asserire