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CAPITOLO X

Sommario: Agesilao Milano — L’alfa e l’omega dell’attentato — L’onda di degradazione e l’indirizzo di San Benedetto Ullano — Chi era Agesilao — Bassa albanese e calabrese — Il collegio di san Demetrio — L’ambiente e i compagni — Scrive un’ode a Marco Botsaris — Esce dal collegio — Disgraziata avventura amorosa — Decide di farsi soldato — Rivelazioni postume di Attanasio Dramis — Agesilao a Napoli — Frequenta la biblioteca — Compie l’attentato eroicamente — Non vi fa cospiratone — Il re dopo l’attentato — Il carteggio diplomatico di Gropello — Suo primo colloquio col re — Nunziante sospettato di aver ordita la cospiratone — Retate di arresti a Napoli e in Calabria — Come si salvarono Falcone e Nociti — Guglielmo Tocci e i suoi ricordi — Le false denunce di due soldati — La liberazione degli arrestati — L’impressione a Torino — Scrivono versi Del Re, Miraglia e Laura Mancini — Un sonetto dantesco di Alfonso Casanova — Un bisticcio — Letteratura postuma — Un altro ricordo — Scoppia la polveriera e salta in aria il Carlo III — Rivelazioni poco attendibili di un superstite — Il comandante Masseo.



Nel Giornale del Regno delle Due Sicilie del 9 dicembre 1856, si leggeva: "Un individuo, da pochi mesi entrato con male arti al real servizio militare, osò ieri uscir di riga mentre sfilavano le truppe al Campo, e spingersi avverso la Sacra Persona del Re nostro Augusto Signore, il quale, la Dio mercè, non solo rimase sano ed illeso, ma conservò la calma, la serenità e la imperturbabilità consueta, continuando ad assistere allo sfilar delle truppe, come se nulla fosse accaduto, sicché non se ne avvidero se non ben pochi dei presenti„. E nel numero del 13 dicembre era scritto: "Il Consiglio di guerra di corpo del 3° battaglione dei cacciatori, procedendo in conformità delle leggi