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cauzione, si aveva il primo stipendio di giudice di tribunale o di sostituto procuratore del Re, di ducati sessantacinque, poco meno di trecento lire. "La prima volta, che mi portarono lo stipendio, racconta ingenuamente Carlo Bussola, morto nell’ingiustificato, anzi vergognoso oblio del governo, mi sentii ricco. Sessantacinque ducati, e io non ne spendevo più di venti! Ero a Santamaria, e pagavo il fitto di casa per la mia famiglia ducati sei al mese; il pane costava grani tre al rotolo; con due grani si aveva una caraffa di vino; la carne costava dalle nove alle quindici grana il rotolo, e le frutta non avevano prezzo: a buonissimo mercato i maccheroni e gli ortaggi„. Era vero: il buon mercato nelle provincie rasentava l’inverosimile, e a Napoli la vita non costava veramente di più, e i capi delle Corti e molti consiglieri delle Corti e molti consiglieri retribuiti con stipendii, che andavano dai cento ai dugento ducati al mese, avevano carrozza e abitavano signorilmente. Il presidente Jannaccone acquistò un appartamento a Toledo per sedici mila ducati, dove visse e morì. Agiato di suo, aveva in moglie una delle sorelle Antonacci di Trani, le quali erano entrate nelle doviziose famiglie pugliesi dei Beltrani, dei Palombo e dei Martinelli. Solo lo stipendio dei giudici regi (pretori) era abbastanza infelice: diciotto ducati soltanto, e perciò molte volte la giustizia risentiva gli effetti dei magri assegni, anche perchè i giudici regi esercitavano le attribuzioni di ufficiali di polizia nei piccoli centri, e si può bene immaginare quanto fosse il loro potere e quanto frequenti le occasioni di peccare. Però non era raro il caso di trovare fra essi dei galantuomini e giovani di valore; ma non era neppur raro il caso opposto, che resistendo cioè a più forti tentazioni, si lasciassero vincere da regali di commestibili, a preferenza latticini e carni salate, che erano i grandi mezzi di corruzione delle autorità minuscole, soprattutto se avevano famiglia!