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è Emilio Visconti-Venosta, che col Farini, ministro dell’interno, accompagnava il re; e vive a Pescara il marchese Francesco Farina, onorato avanzo della deputazione abruzzese, che andò in Ancona per spingere Vittorio Emanuele a passare il Tronto. Ho raccolto inoltre io stesso, nei paesi di frontiera dell’Abruzzo teramano, una miniera di particolari e aneddoti, interrogando i superatiti. Questo periodo si congiunge all’altro mio libro: Roma e lo Stato del Papa; e l’uno e l’altro si completano.
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Non dirò altro; ma non rinunzio ad esprimere il mio rammarico, che questa terza edizione venga in luce dopo la morte della duchessa Teresa Ravaschieri, alla quale dedicai la seconda1, e che mi fu preziosa collaboratrice nel rievocare le vicende della società napoletana e siciliana dei suoi giorni. Povera e cara duchessa, che dette a Napoli il suo cuore, le sue sostanze e le migliori energie della sua anima, e già così dimenticata! Se fosse concesso frugar nelle sue carte, quanta maggior luce balzerebbe fuori per una più completa intelligenza dei tempi, e specialmente dal suo ricco e interessante epistolario. Non posso, da ultimo, senza venir meno a un debito di riconoscenza, ristarmi dal ringraziare di gran cuore i tanti amici, i quali, cortesemente e pazientemente, mi soccorsero di notizie, rivelazioni e documenti intimi e forse anche indiscreti, ma la storia si fa anche con le indiscrezioni. Quasi tutti son ricordati nel corso delle presenti cronache, poichè io tengo ad affermare che queste mie sono cronache vissute; e però non mon-
- ↑ Alla fine del terzo volume è ristampata la lettera di dedica alla duchessa.