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diario inedito, il quale insieme alle su riferite istruzioni, è da me per la prima volta pubblicato.1

Con un re, come Ferdinando II, la sua diplomazia non poteva vere alcuna iniziativa, ma solo limitarsi ad osservare, a riferire; ma, occorrendo, a prevenire. Si sapeva che nel 1851 il re non volle accettare una proposta di confederazione a comune difesa, fattagli dalla Toscana, dal Papa, da Parma e da Modena, e neppure un’alleanza con l’Austria propostagli nei primi giorni del 1859, quando la burrasca si veniva addensando. Non riteneva utile alcuna alleanza, reputandola come una limitazione di quella indipendenza, della quale si dimostrava superlativamente geloso. Diffidava per motivi diversi della Francia e dell’Inghilterra, tentando di giuocar d’abilità fra loro due, benchè fosse stato il primo a riconoscere Napoleone III imperatore, ma dopo il Congresso di Parigi ne diffidò sempre, perdendo ogni visione della politica e degli interessi veri del Regno. Nella guerra di Crimea non aveva celate le sue simpatie per la Russia, accresciute dal fatto di vedere il Piemonte alleato delle potenze occidentali; e più vivaci simpatie nutriva per la Prussia. Erano in sostanza simpatie platoniche, o meglio di tendenze, perchè nulla poteva sperare da quegli Stati, e nulla poteva fare per essi. Limitandoli ad essere un principe essenzialmente municipale, credeva potersi sottrarre ad ogni dovere di comunanza civile, e quindi ad ogni responsabilità circa i suoi metodi di governo innanzi al mondo. Pur mostrando tanta amicizia alla Russia, non volle consentire che questa nel 1857 stabilisse una stazione di carboni a Brindisi.

L’Antonini era di nobile famiglia originaria di Penne; il re gli aveva dato il titolo di barone di Torano e poi quello di marchese; ara scapolo e sordo. Vantava una lunga carriera diplomatioa, passata tra il Brasile, la Spagna, la Prussia e la Sardegna. Piccolo di statura ed assai accurato nelle forme, somigliava a Thiers. Il suo cornetto acustico diveniva all’occorrenza una risorsa diplomatica: aveva spirito ed alcuni suoi motti gli sopravvivono. Alla vigilia

  1. Vol. III: Istruzioni pel cavaliere d. Emidio Antonini inviato straorinario e ministro plenipotenziario presso la Real Corte di Prussia; e istruzioni al barone d. Emidio Antonini incaricato nella stessa qualità frtsss la repubblica francese.
          Id., Diario inedito del barone Antonini dal 16 al 28 settembre 1852.