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il greco si sia innamorato di Fathma. Sarebbe un delitto. E Ahmed lo sa che qui si cela la sua favorita. Dieci giorni fa la piangeva ancora come morta, dieci giorni fa la cercava ancora, interrogava i guerrieri che venivano dal Bahr-el-Abiad, giurava di vendicarsi terribilmente di questa donna che lo aveva indegnamente tradito, ed invece è qui e ancor viva. Non capisco più nulla. Lasciamo che se la sbrighino gli altri e cerchiamo di salvar Notis. Forse lui spiegherà questo mistero. To’ e se Notis... Ma no, è impossibile, Notis non può aver amato Fathma; sarebbe un delitto.

El-Mactud rimase ancora lì alcuni minuti cogli occhi sempre fissi su Fathma, poi volse bruscamente lo spalle e si diresse verso l’uscita. Stava per varcare la soglia della zeribak quando un’improvvisa idea lo arrestò di botto.

— E se Ahmed non lo sapesse? mormorò egli. Con quella donna potrei salvare Notis.

Chiamò il capo dei dieci guerrieri che prontamente accorse.

— Chi ha condotto qui quella donna? gli domandò indicandogli Fathma.

— Un negro, rispose il capo.

— Lo conosci?

— Solamente di vista.

— Cosa ti disse consegnandotela?

— Che vegliassi attentamente su lei e che avessi ogni riguardo. Mi disse che tale era l’ordine del Mahdi.

— Ahmed venne mai a trovarla?

— Mai, il negro invece più volte.

— Sai chi è quella donna?

— L’ignoro.

— Bisogna che tu me la ceda. La condurrò da Ahmed.

— Se tale è l’ordine dell’inviato da Dio, la cedo.

El-Mactud lo congedò con un gesto e presentossi risolutamente all’almea.

— Fathma, le disse, devo parlarti. Vieni con me