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che pronunci il nome della donna, che egli amò perchè Ahmed lo condanni a morte.
— Ma che cosa ti fece che lo odii tanto?
— Disonorò mia sorella e poi l’uccise, disse il beduino cercando di dare alla sua voce un tono cupo.
— Allora bisogna vendicarsi.
— Mi vendicherò.
— Fa come noi baggàra Salem che ci atteniamo alla legge del taglione insegnataci dalla Bibbia, dal Minu e dal Corano. Aèn be aèn (occhio per occhio); uèden be uèden (orecchio per orecchio); ed-dàn b’ed dàn (sangue per sangue).
— Aspetta che io lo abbia in mano e poi ne vedrai di belle.
— Così va bene, io sarò sempre pronto ad aiutarti.
— Zitto, ecco Ahmed Mohammed, disse il beduino alzandosi.
In lontananza, appariva Ahmed, col turbante verde dei discendenti del profeta ed in completo assetto da guerra. Montava un superbo cavallo bianco condotto a mano da due dervis e dietro a lui caracollavano gli scièk di tutte le tribù ed una banda di Abù-Rof colle scimitarre sguainate e gli stendardi spiegati.
Quando fu vicino alla zeribak un gran grido emesso da duecentomila persone echeggiò:
— Viva Ahmed Mohammed! Salute all’inviato di Dio!
Ahmed con un cenno della mano fece tacere tutti quei clamori. Scese d’arcione, s’inginocchiò a terra, borbottò alcune preghiere, poi andò a sedersi su di un palco che dominava la zeribak. Gli sceicchi e i dervis più rinomati presero posto dietro a lui.
— Dove sono i prigionieri? chiese il beduino allo sceicco.
— Eccoli là, circondati da una compagnia di baggàra.
— Non ne abbiamo molti da assassinare. Non ne vedo che quattro.