Pagina:La favorita del Mahdi.djvu/253


251

questo fiasco di birra andrò a dire due parole al comandante della guarnigione, che è mio amico.

— E al campo, quando ci andremo? chiese Fathma, che non dissimulava la sua impazienza.

— Fra mezz’ora noi vi entreremo, e forse potrete vedere Hicks pascià senza correre rischio di essere riconosciuta.

Il reporter se ne andò lestamente cacciandosi in mezzo alle tende degli Egiziani. Omar e Fathma, rimasti soli, si scambiarono uno sguardo.

— Che ne dici di quell’uomo, Omar? chiese l’almea.

— Dico che possiamo fidarci di lui, rispose il negro.

— Credi tu che troveremo Abd-el-Kerim?

— Lo spero.

— Eppure O’Donovan non l’ha mai veduto e non ha mai udito pronunciare il suo nome. Non so, ma ho un funesto presentimento.

— Io trovo naturalissimo che O’Donovan non lo abbia mai veduto. Undicimila uomini non sono già un centinaio.

— Ma la greca l’ha pure veduta, disse Fathma con collera.

— Una donna si fa presto a notarla, tanto più che Elenka si mostrava spesso nella tenda di Hicks pascià.

— Ma non si mostrerà più, te lo giuro Omar. Appena sarò entrata nel campo mi metterò in cerca di lei e la pugnalerò in qualsiasi luogo la trovi.

— Non lo farai, Fathma, disse il negro fermamente.

— Perchè?... Chi me lo impedirà? chiese con impeto selvaggio l’almea.

— Perchè correrai il rischio di farti prendere.

— E che importa a me quando l’avrò uccisa?

— Ma verrai scoperta, riconosciuta per la favorita del Mahdi e forse fucilata lì per lì. Questi inglesi non ischerzano, Fathma.

— Sarò prudente, Omar.