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questo fiasco di birra andrò a dire due parole al comandante della guarnigione, che è mio amico.
— E al campo, quando ci andremo? chiese Fathma, che non dissimulava la sua impazienza.
— Fra mezz’ora noi vi entreremo, e forse potrete vedere Hicks pascià senza correre rischio di essere riconosciuta.
Il reporter se ne andò lestamente cacciandosi in mezzo alle tende degli Egiziani. Omar e Fathma, rimasti soli, si scambiarono uno sguardo.
— Che ne dici di quell’uomo, Omar? chiese l’almea.
— Dico che possiamo fidarci di lui, rispose il negro.
— Credi tu che troveremo Abd-el-Kerim?
— Lo spero.
— Eppure O’Donovan non l’ha mai veduto e non ha mai udito pronunciare il suo nome. Non so, ma ho un funesto presentimento.
— Io trovo naturalissimo che O’Donovan non lo abbia mai veduto. Undicimila uomini non sono già un centinaio.
— Ma la greca l’ha pure veduta, disse Fathma con collera.
— Una donna si fa presto a notarla, tanto più che Elenka si mostrava spesso nella tenda di Hicks pascià.
— Ma non si mostrerà più, te lo giuro Omar. Appena sarò entrata nel campo mi metterò in cerca di lei e la pugnalerò in qualsiasi luogo la trovi.
— Non lo farai, Fathma, disse il negro fermamente.
— Perchè?... Chi me lo impedirà? chiese con impeto selvaggio l’almea.
— Perchè correrai il rischio di farti prendere.
— E che importa a me quando l’avrò uccisa?
— Ma verrai scoperta, riconosciuta per la favorita del Mahdi e forse fucilata lì per lì. Questi inglesi non ischerzano, Fathma.
— Sarò prudente, Omar.