Pagina:La favorita del Mahdi.djvu/246

244

reporter del Daily News lo troviamo in fondo al Sudan.

L’ufficiale inglese, compiuta la presentazione, fece subito avanzare tre cavalli bardati che vennero montati da Fathma, Omar e dall’Irlandese. Egli credette di far bene aggiungervi degli eccellenti remington ed abbondanti cartuccie.

— Non si sa mai quello che può accadere, diss’egli, facendo cenno alla sua compagnia di fare largo ai cavalli. Quei maledetti insorti si nascondono persino dietro ad un sasso. O’Donovan, affido questa bella ragazza a te.

— Non aver timore di nulla, Harry, rispose il reporter. Giungeremo al campo senza malanni.

— Guardati bene attorno, O’Donovan. Questa mane ho veduto dei cavalieri correre per la pianura.

— Ho buoni occhi e sopratutto buone braccia per difendermi. Addio, Harry.

— Una parola, disse Fathma, porgendo la mano all’inglese. Noi ci siamo lasciati indietro dei giallàba. Forse sono stati divorati dai leoni, ma forse qualcuno si è salvato e potreste giungere in tempo di raccoglierlo.

— Vi comprendo, miss. Manderò i miei uomini a cercarli. Che la fortuna sia con voi.

I tre cavalli partirono alla carriera dirigendosi verso il sud e tenendosi tutti uniti. O’Donovan staccò dall’arcione il remington e l’armò, invitando i suoi compagni a fare altrettanto.

Per dieci minuti galopparono in silenzio, guardandosi attorno per non cadere in qualche imboscata d’insorti, poi O’Donovan che da qualche tempo osservava attentamente Fathma, le chiese bruscamente:

— Ditemi la verità, per quale caso vi trovate in questo paese? Sapete che noi tutti corriamo un grave pericolo e che vi sono molte probabilità di lasciare le ossa in questi deserti?

— Voi correte un grave pericolo? disse Fathma con qualche sorpresa.