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La faccia dell’almea diventò ancor più cupa.
— Che fece egli quando io scomparii? chiese ella.
— Ti cercò per una settimana intera mandando guerrieri in tutte le borgate del Kordofan. Ti amava alla follia, e quando ritornarono senza che sapessero dire ciò che era accaduto di te lo vidi piangere come un bambino, lui, Mohamed Ahmed, l’inviato di Dio!
— Povero Ahmed, mormorò Fathma con un rauco sospiro. Fu il destino che mi spinse ad abbandonarlo.
— Ma che ti aveva fatto?
— Nulla.
— E allora?
— Non parliamo di ciò. Dimmi, mi si crede morta?
— No, Ahmed ha saputo che tu sei viva.
L’almea trasalì.
— Chi glielo disse?
— L’ignoro, ma bada a me, Fathma, non farti più mai vedere in El-Obeid. L’amore di Mohamed Ahmed si è cangiato in terribile odio.
— Mi guarderò da lui; d’altronde sarà difficile che mi si veda nella capitale del Kordofan.
— Dove vai adunque che scendi al sud?
— A unirmi all’armata egiziana.
— Tu!… tu cogli egiziani!… esclamò lo scièk con dolorosa sorpresa. Vedremo adunque noi la favorita del nostro signore, militare nelle file nemiche e volger il ferro contro i suoi antichi sudditi?
— No, non volgerò mai le mie armi contro gl’insorti, a meno che non mi costringano loro. Appena avrò raggiunto l’uomo che cerco e che avrò compiuta una vendetta che da due mesi aspetto, ritornerò per sempre al nord.
— Ah! tu hai delle vendette da compiere?
— Sono araba.
— Ma sai almeno dove puoi trovare Hicks pascià?
— No, ma lo troverò dovessi percorrere cento volte il Kordofan. Ah! se io potessi saperlo!…
— Lo vuoi proprio?
La Favorita del Mahdi. | 15 |