Pagina:La favorita del Mahdi.djvu/170

168

— Hai qualcuno che ti aspetta alla piccola rada? chiese il reis.

— Ho una carovana di cammelli carichi d’avorio, rispose il negro Omar.

— Sei del paese?

— No, sono Nubiano.

— Giunto da poco?

— Ciò non ti riguarda. Allunga la battuta che ho molta fretta.

Il canotto raddoppiò la velocità, salendo la corrente. Quindici minuti dopo giungevano in vista della darnas di Daùd.

— Sai a chi appartiene quel bel legno? chiese il reis.

Omar non rispose. Egli si era levato in piedi e gli si era avvicinato.

— Il reis stava per ripetere la domanda quando si sentì prendere per le spalle e rovesciare violentemente nel fondo del canotto. Contemporaneamente vide sopra di sè Omar che gli puntava una pistola sulla fronte.

— Se tu ti muovi, gli disse il negro, ti faccio saltare le cervella e poi divorare dai coccodrilli.

Il barcaiuolo ebbe paura di quella minaccia e non ardì fare il menomo tentativo per rialzarsi o per reagire.

— Lasciami la vita, balbettò egli. Ti dò tutto quello che possiedo.

— Non credere che sia un Abù Ròf, disse Omar. Non voglio prenderti nulla.

— E allora che esigi da me?

— Ora lo saprai; lasciati legare.

Ricollocò la pistola nella cintura, estrasse una corda e legò i polsi e le gambe al reis, poi si sedette a prua, prese i remi e spinse il canotto al largo; rimontando come prima la corrente.

— Parliamo, ora, diss’egli. Cosa sei andato a fare in quella casa?

— A trovare un mio amico.

— Il greco Notis, non è vero?