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— Tenta, forse vi riuscirai. E di Elenka sai nulla?
— Assolutamente nulla, Eppoi, in quale modo? Ho paura di non udir parlare più mai di lei, ora che trovasi giù nel Kordofan.
— E nemmeno del tuo rivale?
— Nemmeno.
— Vuoi recarti dall’almea?
— Sì, ma come mi accoglierà? chiese Notis incrociando le braccia.
— Probabilmente assai male, ma dinanzi alle minaccie cederà, rispose lo sceicco. Le dirai, per ispaventarla, che gl’insorti hanno ucciso Dhafar pascià e tutti gli uomini che lo seguivano.
— Ma non vorrà credermi.
— Oggi, ma domani o posdomani ti crederà, ne ho la certezza.
Il greco fissò i suoi occhi sull’abitazione, esaminando le finestre e sorrise con compiacenza.
— Vieni Fit Debbeud, disse.
Tutti e due scesero dalla rupe e guadagnarono la barca arenata fra i canneti. Omar saltò fuori e li vide prendere i remi, attraversare il fiume e sbarcare dinanzi all’abitazione. Una bestemmia gli uscì dalle labbra; le sue mani tormentarono il grilletto delle pistole.
— Che accadrà mai? si chiese egli coi denti stretti. Ho una smania furiosa di sparare loro addosso, ma quand’anche gli uccidessi poco guadagnerei. Orsù, siamo pazienti.
Guardò attentamente la riva opposta e gli alberi che circondavano l’abitazione. Un’improvvisa idea gli balenò in mente.
— La riva è deserta, mormorò egli, e nessuna barca solca il fiume. Io vado là, salgo su quel tamarindo che allunga i suoi rami fino alle finestre e udrò tutto e vedrò tutto. Se il greco alza un dito verso Fathma, accada qualunque cosa io lo ammazzo.
In un batter d’occhio si spogliò, nascose le vesti in una fitta macchia di bauinie, si legò sul capo l’jatagan e le pistole e raggiunta la riva scese risolutamente nell’acqua, nuotando vigorosamente.